Serie D Stefano D'Agostino resta al Taranto Il "Fabregas al pesto" potrà regalare altre magie allo straordinario pubblico dello "Iacovone"

Il piccolo Cassano ha trovato la sua casa. Continua il matrimonio fra il Taranto FC 1927 ed il trequartista genvoese, Stefano D’Agostino, alla sua terza stagione consecutiva con la casacca rossoblù, voluto dalla società del presidente Massimo Giove con il direttore generale Montella ed il responsabile dell’area tecnica Sgrona. Parliamo di un giocatore dei più rappresentativi della categoria, un vero lusso per la D. Intelligenza calcistica fuori dal comune e grande capacità di tradurre il talento in gol. E’ ormai un autentico idolo della tifoseria ionica, trascinatore e uomo spogliatoio.
Stefano D’Agostino ha regalato autentiche magie con la prestigiosa maglia del Taranto. Nella Primavera della Sampdoria era considerato uno dei predestinati, ma, a differenza di Rizzo e Rolando, non ha mai vestito la casacca blucerchiata, è andato solo vicino. “Ero in predicato di esordire in Europa League, ma conservo ricordi mostruosi. Ho avuto come compagni, ad esempio, Icardi e Zaza, ma tutti erano fissati soprattutto con le mie prestazioni”.
Le favole nel calcio esistono alcune non riescono. A ventisei anni, D'Agostino ha ancora tempo per dare ragioni a quelli che lo consideravano un talento, il piccolo Cassano, riproduzione di quello vero, allora in prima squadra. “Sono piccolo ed estroso. Quando ho avuto la possibilità di allenarmi con Antonio ho potuto apprezzare da vicino l’altissimo livello delle sue qualità calcistiche”.
Dopo il settore giovanile, ha iniziato la solita trafila dei prestiti. Trieste, Catanzaro, Pontedera e Poggibonsi in Prima e Seconda Divisione, ma il suo ruolo è particolare. “Mister Cozza mi aveva stravoluto a Catanzaro, ho fatto un ottimo precampionato, ma poi ci fu poco spazio. A Pontedera era difficile prendere il posto a gente come Arrighini e Grassi”. Occorre trovare il tecnico giusto, la condizione tattica adatta, deve capire che non puoi fare il fenomeno. Non sono state così esperienze esaltanti, soprattutto non per quello che Stefano si aspettava. Così ha continuato a scendere fino alla serie D. Ha toccato il fondo calcistico, prima di risorgere, guarda caso a Fondi, vicino Latina. Uno score da brividi: ventidue reti in ventuno partite di campionato. Solo un lampo. Pochi mesi a Matera in C da comparsa lo riportano nel Lazio, prima ancora a Fondi e poi alla Lupa Roma. Un cammeo alla Ternana in B e poi si è ritrovato in quarta serie, a Campobasso. Nove reti in sedici gare lo hanno portato a a Taranto, una piazza da B per pubblico e passione, e D’Agostino ha continuato a regalare magie. Il ragazzo è diventato ormai un leader. Maglia numero cinque, regala pennellate sublimi. Non è più solo un finalizzatore. “Mi piace avere tanto campo a disposizione, mi sento un “falso nueve” alla spagnola, alla Fabregas“.

Sezione: Calciomercato / Data: Gio 13 giugno 2019 alle 19:50 / Fonte: solocalciomercato facebook.
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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