Sono trascorsi  due giorni dal “match clou” del 18° turno di campionato.

Penso,  in tutta onestà,  che il pareggio sia stato il risultato giusto ed equo per quanto espresso in campo dalle due  contendenti; il punto conquistato dai rossoblù consente loro di restare in testa alla classifica e di affrontare, da capolista, le prossima partita a Gragnano, che non sarà per nulla facile.

E’ vero che c’è in tutte le squadre la voglia e lo stimolo a far bene contro la prima della classe , ma è altrettanto certo che la capolista incute da sempre un timore reverenziale, spesso deleterio per chi l’affronta.

La gara contro la Cavese fa emergere alcune valutazioni, come ad esempio che la posizione di Leandro Guaita risulta troppo arretrata rispetto alle potenzialità di dribbling, di palleggio e di corsa  dell’argentino. Se Mister Ragno riuscisse a spostarlo,  in una più offensiva, ne guadagnerebbe tutta la manovra.

Personalmente penso che la nota deludente della partita sia stata la prestazione del trio di centrocampo, over,  che non è riuscito ad effettuare, oltre a sufficienti azioni offensive,  un adeguato “filtro” per la difesa.  Mario Coppola, spaesato e impalpabile, nell’intera frazione disputata,  non è sembrato trovare la posizione ottimale  in campo. Capitan Gennaro Esposito ha mostrato di non essere certamente,  al meglio della forma,  con diversi lanci fuori misura e alcuni passaggi errati. E poi, Ousmane  Diop che ha vanificato una prestazione tutto sommato accettabile, facendosi espellere dopo aver “preso” il primo cartellino giallo per inutili, sconsiderate e illogiche  proteste. Anche l’inserimento “in corsa” di Mirko Guadalupi non ha sortito eccessivi effetti benefici, se non spostare il baricentro leggermente in avanti. Ha lasciato perplessi vedere in campo Vincenzo Pepe, solo al 66° minuto. Appena entrato ha mostrato smania e voglia di “farsi vedere” con giocate intense , improvvise ed eccezionali nella imprevedibilità. Forse era il caso di includerlo prima!

La Cavese dal canto suo ha dimostrato di essere una squadra “attrezzata” in tutti i reparti,  guidata dalla panchina da un saggio ed esperto allenatore.

L’esperienza degli aquilotti si è notata soprattutto  quando,  hanno modificato la posizione del tiro su punizione, da cui è scaturito il primo gol, in un punto più  accentrato. E poi nella fase del  momentaneo vantaggio,  hanno approfittato di un infortunio a  Gorzigno (nr. 3) per far si che la partita fosse momentaneamente “ferma” per lunghissimi minuti.

Dal canto suo anche l’arbitro,  in questa fase , come in altre ,  non è sembrato  autorevole e preciso.

Altro capitolo. Si registra inquietudine nel constatare la ancora poco chiara situazione relativa alla sistemazione dello stadio Viviani. Oltre agli interventi di maquillage,  ultimamente effettuati  a cura di un gruppo di tifosi, per dare un volto decoroso, dignitoso alla struttura sportiva,  non si registrano, al momento, decisioni assunte dall’Amministrazione locale  per predisporre almeno la parte burocratica per le  necessarie e diverse opere  strutturali da realizzare. Il ritardo registrato nella realizzazione del “sintetico” non tranquillizza. Per la cantierizzazione nel maggio prossimo, termine del torneo, sarebbe auspicabile che, da subito, si attivi l’iter burocratico, che non risulta particolarmente flessibile. Lo si deve ad una presidenza lungimirante e passionale, che ha investito tanto nel buon nome del capoluogo e a coloro che, dopo anni di buio ed oscurantismo, si sono riavvicinati  alle sorti del leone.  Lo si deve alla città!

Foto di Gerry Coviello: esultanza di Guaita con França, dopo il primo gol.

 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 10 gennaio 2018 alle 00:01
Autore: Giuseppe Rita
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