Da pochi mesi Lei ha assunto la prestigiosa carica di Presidente del Potenza Calcio, sodalizio ricco di tradizione e storia. Galeotta fu quella passeggiata primaverile, nel centro storico della città e la successiva sosta alla “Caffetteria da Vito”, dove lei venne affascinato dalle foto, sciarpe, maglie, tutte rigorosamente rossoblù, che tappezzano le pareti  e fu sollecitato, dall’appassionato “mago del caffè”, ad interessarsi della sorte dell’agonizzante “leone put’nzese”. E così fu!

Solo se dotati di  passione e coraggio si  poteva realizzare un’operazione così ardita e  temeraria,  col proposito  di  traghettare, la società più blasonata della regione, verso traguardi ambiziosi,  che al momento del suo insediamento, sembravano lontani e irrealizzabili.

Dopo una sofferta “salvezza” nella stagione scorsa,  si affronta questo ostico girone H del torneo di serie D  - la quarta serie nazionale, con diverso spirito e con altri obiettivi.   Fa un certo effetto, dopo molti  anni,  ritrovarsi al vertice della classifica. E’ l’esito per avere allestito  una compagine competitiva e vincente. Si ripensa, certamente senza alcuna nostalgia, agli anni passati permeati da   tribolazioni, sofferenze e mortificazioni.

Caro Presidente Salvatore Caiata, lei  sta regalando un sogno ai tifosi rossoblù, i quali  attendono la partita della domenica, in maniera appassionante. “Vivono” questo momento con immensa emozione e dilagante palpitazione, sperando in un prossimo vicino  futuro, ancora più brillante.

Mi sento di  accostarla a due  Presidenti del passato: al MITICO  Nino Ferri,  dei tempi della serie B , precisamente dal 1965 al 1969, che col Potenza Sport Club, diede lustro alla città di Potenza,  imponendola alla ribalta nazionale e facendola conoscere all’Italia intera che spesso, fino ad allora,  la  accostava non  alla Basilicata, ma a regioni viciniori, ed  al PASSIONALE Pasquale Donnarumma de Luca, leader dal 1997 al 1999 che, pur se di fuori regione,  investì notevoli risorse per raggiungere la promozione,  che gli sfuggì, solo per mera sfortuna.

FLASHBACK: … C’era una volta,  un  Presidente   che arringava i tifosi  con proclami roboanti . Era   un personaggio eccentrico e superattivo, rinforzò la squadra con alcuni giocatori  che non avevano proprio il fisico atletico.  Il “Nostro” circolava sempre, qualunque fosse il tempo,  con un vistoso cappello a falde tese, perlopiù di colore chiaro. Lo si incontrava dovunque: appariva prima il suo cappello e poi lui. Frequentava  una banca del centro storico della città, con assiduità. Un bel giorno entrò in banca, pose il cappello su una scrivania e uscì annunciando< torno subito>. Si dileguò … Fu una meteora. Solo dopo alcuni mesi,  il nuovo Direttore di quell’ Istituto di Credito  chiese meravigliato ..." scusate, ma questo cappello di chi caxxo è? "... Non seguì risposta!  

Sarà vero …, sarà una leggenda metropolitana …. , o sarà, forse, verosimilmente, un’intrigante favola. Resta un mistero, ancora oggi insoluto. 

Caro Presidente Caiata, torniamo alla stretta attualità, con un invito: vada avanti per la sua strada, porti a compimento il suo progetto,  senza farsi condizionare dalle malelingue ,  dai perfidi,  dai gelosi, dagli invidiosi e dalle contrarietà che non mancheranno  mai. Proprio quando tutto “gira” bene, lievitano!  

Le chiedo di vivere questa esperienza, con quella espressione che i francesi chiamano “panache” , ovvero scintilla , come quella che ha fatto “appicciare” i tifosi rossoblù  e che deve, costantemente,  servire ad alimentare il suo operato.

I suoi errori o le sue omissioni saranno sempre più amplificati dai suoi detrattori , ma sono convinto che il  valore aggiunto, dato dall’amore e dalla passione che nutre per i colori rossoblù, le dà ampie garanzie di successo. L’aiuterà l’essersi  circondato da persone affidabili, quali Maurizio Fontana e Antonio Iovino, a testimoniare il suo acuto fiuto nel contornarsi di “prime scelte”.

Sono certo che con lei alla guida il più antico sodalizio lucano avrà appeal anche  fuori città, ovvero nei paesi limitrofi del capoluogo, dirottando la domenica gli appassionati,   verso il Viviani.

Sono poi convinto che  la capillare pianificazione, con una positiva strategia di marketing, nel veicolare  un’immagine vincente,  saranno apprezzate  e riscuoteranno simpatie ovunque. 

Le manifestazioni, gli eventi e le attività proposte, a corollario della partita, sono  caratterizzate, molto spesso, da originalità e perspicacia.  Appartengono, senza alcun dubbio,  alla “filosofia” di società che  militano  in categorie superiori, al campionato di nostra competenza. “Investire” sui giovani, con iniziative atte a favorirne l’avvicinamento ai colori sociali,  è certamente una significativa lungimiranza, che le darà soddisfazioni, nel tempo.  

I risultati sportivi, con perseveranza ed impegno, si stanno cogliendo , con la  possibilità che il “boom” del Potenza Calcio possa far  migliorare anche la qualità della vita della Nostra città, cementando lo spirito di appartenenza alla medesima comunità.

 

Concludendo: su  una cosa i tifosi dovranno vigilare affinché non si verifichi: che Lei  indossi  un cappello a tesa larga.  

Dovranno sperare, nel contempo,  che Lei non si separi mai dal suo zainetto scuro, suo talismano portafortuna, il cui contenuto è “top secret”.

Ahh!…  dimenticavo, se per Ferri, l’aggettivo confacente, è “mitico”, se  per Donnarumma è “passionale”,  per lei   Caiata  e’  “intraprendente”.

In bocca al lupo, Presidente, sulle note di “Se Ci lasci non vale”!

 

FOTO: di Pietro Mancino per Potenza Calcio

Sezione: Editoriale / Data: Gio 05 ottobre 2017 alle 00:01
Autore: Giuseppe Rita
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