In una trattativa così complessa come quella per il passaggio del Potenza al gruppo Faruolo il gioco delle parti può esserci. Possono esserci anche comunicati e contro comunicati che danno letture differenti di una stessa situazione.
Da quello che riusciamo a capire la trattativa non è ancora del tutto abortita, almeno leggendo l’ultima comunicazione di Gerardo Faruolo, perché l’imprenditore lucano, trapiantato in Romagna, ha lasciato una porta aperta: “Il notaio Zotta comunicherà ufficialmente alla società quanto è accaduto dinanzi alla sua persona e la disponibilità di porre in visione l'assegno suddetto per tutte le necessarie verifiche richieste dalla società, in attesa di eventuali risposte per valutare l'eventuale inizio della trattativa che come già più volte detto non può prescindere dalla visione delle carte contabili”.
Non sappiamo se queste parole serviranno a ricucire un rapporto compromesso ma, da tifosi del Leone rossoblu, ci auguriamo che questa apertura sia accolta positivamente dalla proprietà principalmente per il bene del Potenza Calcio per poter trattare di cessione o allargamento della base societaria e dare così, finalmente, un futuro duraturo alla società fondata da Alfredo Viviani.

Ci preme, ora, lasciare l’aspetto compravendita nei suoi tecnicismi e riflettere sugli effetti che questo “evento mediatico” ha causato. Come ogni trattativa importante, sarebbe stato opportuno e assolutamente necessario che le varie parti si fossero incontrate e avessero portato avanti la mediazione nel riserbo più assoluto senza effetti mediatici che, alla fine sono, risultati deleteri.
Deleteri per la squadra che è stata, volente o nolente, "travolta" dalle voci e dalla instabilità della situazione: sfido chiunque a lavorare in maniera tranquilla quando attorno l’ambiente è assolutamente irrequieto.
Deleteri per l’amministrazione comunale di Potenza che è risultata avulsa dalle dinamiche del calcio (ma anche dello sport cittadino in generale) sottovalutando il valore assoluto che il Potenza ricopre nella città e attuando un ingiustificabile silenzio “assordante” nelle sue cariche più rappresentative come il Sindaco e l’Assessore al ramo.
Deleteri per i tifosi perché nè Faruolo nè Vangone e Vertolomo hanno capito che con il loro “fare” sono stati irrispettosi verso chi più di tutti tiene a questa maglia, che veramente, con enormi sacrifici, segue la squadra in casa e sui campi di tutta Italia e la vive con estrema passione. I tifosi vanno rispettati perché sono loro i veri “proprietari” del Potenza. Il Potenza non è una semplice società di calcio, il Potenza è passione, amore, rispetto e dedizione, i colori rosso blu sono quelli in cui la gente potentina si ritrova e si rispecchia, sono i colori che fanno piangere e gioire e che nessun tipo di offerta potrà mai acquistare. Per Potenza, il Potenza è di più di una “semplice” squadra di calcio e questo, fin ad ora, nessuno dei contendenti lo ha ben capito.

Siamo a titoli di coda e, nel caso di fallimento della trattativa, è necessario che Vangone e Vertolomo facciano chiarezza comunicando a tutti ma specialmente ai tifosi quali siano le loro reali possibilità e la modalità con cui intendano proseguire l’avventura in terra potentina portando, finalmente, fatti e non solo proclami.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 19 ottobre 2016 alle 20:27
Autore: Rosario Raffaele Cammarota
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