Oltre agli arrivi di Ungaro e Todino, la dirigenza del Potenza ha annunciato che altri calciatori arriveranno per la ripresa dei lavori del 16 agosto, dopo il consueto rompete le righe per le festività ferragostiane. Nel dettaglio si punta ad un difensore centrale mancino, ad una mezzala di centrocampo, a due punte e ad un esterno di attacco. "Ma due acquisti non fanno di certo primavera...". Parafrasando il rinomato adagio emerge quanto sia scontato che non basterà di certo qualche rinforzo per far pace con una piazza sull’orlo di una crisi di nervi, visto che ciò che manca è la condizione necessaria e sufficiente per imbastire una società che voglia lottare per i vertici di qualsiasi campionato: vale a dire una vasta e complessa organizzazione strutturale. Come anticipato ieri neanche l'arrivo di calciatori di alto lignaggio sportivo spazzeranno via i dubbi dei tifosi, perchè come ripetiamo da tempo manca in primis un solido e robusto assett societario. E' impensabile nel calcio moderno fare strada e fortuna senza un'adeguata dirigenza alle spalle, d’altronde la storia ci insegna che i migliori successi sportivi nascono proprio da una solida base societaria. Il successo del Potenza nei play off del 2007 è un esempio lampante di come una squadra costruita per la salvezza sia arrivata a centrare un traguardo impensato, grazie alla certosina programmazione di un’ingente macchina organizzativa costituita da decine di figure ben definite. Ma fin quando Vertolomo, Vangone e Flammia si ostineranno a non darsi un’organizzazione, basando il tutto sulle loro discutibili conoscenze tecniche e capacità gestionali sarà al quanto arduo invertire il trand.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 11 agosto 2016 alle 18:32
Autore: Manuel Scalese / Twitter: @ManuelScalese
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