Eccoci alla metà del mese di luglio.
I lavori non sono iniziati neanche alla data presunta del 13, come informalmente annunciato.
Il Viviani rimane chiuso alle maestranze della Ditta  che dovrebbero incominciare i lavori per disporre il prato sintetico al posto dell’erbetta.
Nessun rumore si sente e non potrebbe essere diversamente considerato che non c’è anima viva, né  un operaio, né  un tecnico.
Non è stata ancora azionata una ruspa e non c’è  cigolio di   carriola.
Ora mi chiedo come è giustificabile questo ritardo considerato che già dalla fine del 2015 si sapeva dell’appalto di quest’opera?  Come è possibile poiché, lo stesso, è stato approvato lo scorso aprile ?
Perché non sono iniziati in tempo,dato che il campionato è terminato il nove maggio?
La mancanza di  opportune comunicazioni ufficiali, da parte del Comune, sul ritardo,  lascia spazio a ipotesi varie e a congetture inappropriate.
Penalizzare la squadra ad inizio torneo, costringendola a  disputare le prime partite in campo neutro, significa farla rinunciare ad incassi importanti, ridimensionarne gli obiettivi. C’è, purtroppo, la realistica  eventualità che,  da subito, si limiti la possibilità  di ambire a traguardi ambiziosi e vincenti.
Non sia a  nefasto esempio la querelle Prisco che ha sedotto ed abbandonato, in un battibaleno, la dirigenza rossoblù.
Potenza città e il Potenza Calcio dovrebbero essere un tutt’uno per aspirare al meglio, sia in campo che fuori,  affinché  attraverso i successi della squadra rossoblù  il capoluogo possa risvegliarsi dal suo torpore  e incominciare a sperare in un  migliore futuro.  La tradizione e la sua  storia devono essere di monito! 
L’amara constatazione è  che la  Città, non colga occasioni concrete   per invertire il trend negativo, ma perseveri, senza celerità, nella gestione delle attività.
Potenza, mi dispiace dirlo, ma non è amata dagli stessi potentini, da coloro che dovrebbero dettare tempi e modi delle opere in fase di realizzazione.
Soprattutto non vengono tenute, nel giusto conto, le legittime prerogative della principale squadra che rappresenta Potenza e la sua comunità e  ne veicola il nome. E le valide aspettative di centinaia di appassionati, che potrebbero essere migliaia se la squadra fosse competitiva e la meta finale da raggiungere più  “alta” e ambiziosa.
Ricordo che gli interessati erano stati messi  in guarda   sulla eventualità di ritardi, ma gli stessi avevano sempre ribattuto con un ottimismo di facciata, che, adesso,  ha un sapore aspro.
Un amico, profondo conoscitore di cose calcistiche e cittadine, è convinto che sia in atto una vera e propria “strategia dell’indifferenza”… Che abbia ragione!
Di una cosa sono convinto:  in tempi passati,  verosimilmente,  si sarebbero effettuati cortei, contestazioni, azioni  e disapprovazioni di massa.
Attualmente, invece,  sono  subentrate,  prepotentemente,   rassegnazione, disinteresse e freddezza.
Guai a pensare che sia meglio così!

 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 14 luglio 2016 alle 12:55 / Fonte: ILQUOTIDIANODELSUD di Giov. 14.07.16
Autore: Giuseppe Rita
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