Altro che Mike Tyson contro Evander Holyfield, o Manny Pacquiao versus Floyd Meyweather. L'incontro del secolo è la sfida tra due pesi massimi del calcio come Roberto Sosa e Oberdan Biagioni. Scintille e animi caldi nel post-match di Vultur-Potenza dove è esplosa la querelle tra i rispettivi tecnici, con l’ex Napoli che ne ha avuto anche per il general manager rossoblu Dionisio. Ma andiamo con ordine. L’allenatore argentino ha accusato quello laziale di aver proferito parole irriguardevoli nei suoi confronti nell’arco del match. "Biagioni mi ha insultato sostenendo che pago per allenare” ha dichiarato el Pampa, che ha poi rincarato la dose dichiarando che “non intendo allenare in serie D e passare la mia vita sportiva in queste categorie come Biagioni, non voglio arrivare a più di cinquant'anni a vivere situazioni del genere e se vuole può anche vedere i miei movimenti bancari visto che io non pago per allenare”. Gancio destro di Sosa a Biagioni che ha replicato subito con un montante: “Sosa ha creato un polverone dal nulla - sostiene il trainer capitolino. Tutto nasce e muore sul campo, lui che ha giocato a certi livelli come il sottoscritto dovrebbe saperlo. Ho sfidato Maradona e Careca idoli di un Napoli scudettato e mi sembra strano che non mi conosca". Ma l’incontro del secolo, si è tramutato in un evento di wrestling perché è salito sul ring anche Dionisio, chiamato in causa da un Sosa a tutto campo che ha colto l’occasione per togliersi anche un sassolino dalla scarpa: ”Potenza ha una grande tifoseria che merita rispetto - dice Sosa. Spero che Nicola Dionisio non gli faccia fare la fine del Sorrento, che sotto la sua gestione tecnica è fallito”. L’alterco risale a qualche anno fa quando sia Dionisio che Sosa si trovarono insieme proprio a Sorrento in serie D. L’attuale allenatore vulturino all’epoca venne sostituito in panchina da Roberto Chiancone, col club costiero che qualche mese più tardi vide concludersi il proprio ciclo vitale. Guanto di sfida per il quale Dionisio non si è di certo tirato indietro. ”Quello che dice Sosa non mi interessa e lascia il tempo che trova - conclude il gm rossoblu. E’ stato un grande calciatore ma come allenatore sono i risultati a parlare e i numeri sono chiari ed alla luce del sole”. E meno male che era la domenica delle palme verrebbe ironicamente da dire, con lo spirito di pace, incarnato dallo scambio di doni e dei ramoscelli di ulivo, che si è fermato ad inizio partita. Ci hanno pensato i tifosi a vivere una giornata di sano sport all’insegna della goliardia e dello storico gemellaggio tra Curva Ovest e Popolo Brigante.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 11 aprile 2017 alle 13:50
Autore: Manuel Scalese / Twitter: @ManuelScalese
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