“Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna”.  Questa celebre frase viene attribuita alla scrittrice britannica Virginia Woolf che volle dedicarla a quelle tante donne che contribuiscono al successo di uomini.  Leggendo questa frase mi viene da pensare a Camila Bodini , moglie felice di Carlos Clay França, oltre che valida calciatrice.  In uno dei primi incontri con la Stampa si presentò affermando:  “Siamo a Potenza, io e Carlos, per dare e per servire”,  a significare la loro devozione verso il Signore, che aveva “guidato” la  scelta di venire in Lucania. Da subito, il brasiliano di San Paolo, è riuscito ad instaurare un benevolo feeling con la tifoseria, con l’ambiente e la comunità che li ospita. Eppure  quello di Carlos   sembrava un acquisto  intrigante,  per il solo fatto di essere un attaccante prolifico. Il suo palmares parlava per lui. E poi gli si riconosceva  l’audacia di aver accettato la corte del presidente Caiata, acconsentendo ad una destinazione ignota e lontana da quel nord Italia, a lui più “familiare”. Il bomber ha acquisito la cittadinanza italiana, per le origini nostrane dei nonni materni;  ha disputato moltissimi campionati sempre nella massima categoria dilettanti. La prossima stagione,  per la prima volta,  giocherà in un torneo professionistico. Per lui sarà una scommessa  che, sono certo, sarà vincente! E’ reduce da un’annata per lui felicissima, avendo segnato 25 gol in campionato, 4 in Coppa Italia col fiore all’occhiello dell’essersi aggiudicato il “Pallone d’oro” per la Serie D, quale miglior giocatore sia straniero che assoluto,  con oltre diecimila voti. Una delle soddisfazioni più grandi è certamente l’aver conosciuto, in gioventù, o rey Pelé, ed aver condiviso  lo spogliatoio con molti calciatori,  poi affermatisi in Europa.

Nel meglio della carriera  gli fu diagnosticato l’ osteoma all’undicesima vertebra toracica; ne è venuto fuori dopo un lungo ciclo di chemioterapia.

La fede e la fiducia nella religione, inculcatagli da Camila, lo aiutò a venire fuori da quel periodo negativo. Fu la svolta. Entrò nel movimento gli “Atleti di Cristo”.

Riprese a giocare, col ruolo di attaccante, acquisendo l’appellativo di “bomber spaccaporte”.  Molti dei tanti gol realizzati,  nella stagione appena conclusa. sono stati di pregevole fattura, non solo quello in rovesciata, da ”standing ovation” e immortalato e riposto nelle cineteche sportive , ma anche gli altri, soprattutto, quelli eseguiti con perentori colpi di testa, dopo un’elevazione, “quasi ad accarezzare le stelle”. Sono convinto che Carlos anche quest’anno in un campionato a lui sconosciuto e nuovo darà il meglio di se stesso.

Ai giovani, ai quali non si nega mai,  raccomanda sempre di non accontentarsi mai. E’ benvoluto ed è un “campione” di professionalità e di spessore umano. Unitamente alla sua famiglia si trova bene nel capoluogo lucano ed  è  benvisto dalla comunità potentina! Sarà il nuovo capitano rossoblù?

E’ un modello ed un esempio dentro e fuori dal campo.

 

 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 26 luglio 2018 alle 00:03
Autore: Giuseppe Rita
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