E’ da un anno nella nostra città. Da dodici mesi, con alterni risultati sportivi, rappresenta e difende i colori rossoblù.

Sembrava uno dei tanti acquisti della sessione invernale di calciomercato. Si è dimostrato da subito  un giocatore di qualità tecniche e umane superiore alla media.

Dopo la sofferta “salvezza” conquistata l’anno scorso,  quest’anno l’ottimo Leo è una pedina insostituibile nella “tela di mister Ragno”. Gioca, per disposizione tattica,  in posizione più arretrata rispetto al passato, ma riesce sempre a dare il suo più che valido contributo con cross,  a beneficio degli attaccanti. Meno gol , ma più assist! Chi è Leandro Guaita ? Nasce  a La Plata, in Argentina,  nel 1986.

Inizia la carriera nel settore giovanile dell'Estudiantes, formazione della sua città natale; nel 2004 all'età di 18 anni si trasferisce in Europa, firmando un contratto con gli svizzeri del Basilea. Quindi arriva in Italia e gioca nel Vicenza, Sapri, Nuorese, Alghero, San Marino, Poggiponsi,  Casarano. Successivamente approda a squadre  della Germania, dell’Ecuador , della  Cina e dell’ Honduras. Nel dicembre del 2015 lascia il club honduregno e fa ritorno in Italia ed è tesserato dall'Albalonga,  in Serie D.  Nell'estate del 2016 si trasferisce ai sardi dell'Arzachena;  nel dicembre del 2016 dopo aver segnato 2 gol in 13 presenze lascia la squadra per accasarsi al Potenza, segnando altri 8 gol in 19 presenze. In questa stagione agonistica 2017/2018, fino ad oggi, ha siglato 4 reti, tutte peraltro di ottima fattura, ma soprattutto ha servito assist determinanti e vincenti. Leandro  nr. 32 è un giocatore di qualità, difende la palla, punta l’avversario, lo ubriaca, lo scarta, lo supera e pennella dei cros perfetti per il brasiliano Carlos França,  pronto ad intervenire e a  realizzare.

Un Argentino e un Brasiliano in perfetta sintonia!  In questo Potenza Calcio, Leo è un valore aggiunto per il suo danzare sulla corsia destra d’attacco. Il suo correre, dribblare, fintare, rientrare,  fermarsi   e ripartire,  sembrano impersonare le mosse di un esperto tanghero che vuole sfiorare, accarezzare, modellare, plasmare   e guidare,  una tanguera,  tondeggiante, a forma di  pallone. Leo è nipote d’arte in quanto suo nonno  Enrique, fu un ottimo calciatore ad inizio del secolo scorso. Giocò anche con la  Roma e naturalizzato italiano, disputò con la maglia azzurra il  vittorioso campionato del mondo del 1934. Chissà che il suo girare e peregrinare per il mondo  abbia trovato il giusto e definitivo approdo nella  nostra città, che  ha adottato lui e la sua famiglia.  Penso che anche lui, con la consorte Agustina e il piccolo Francy, di 3 anni e mezzo,  si siano affezionati alla nostra comunità. Non si nega ad alcun incontro , a nessun selfie , a neppure una foto. I bambini, soprattutto, lo adorano!

Si narra che Papa Francesco, suo connazionale,  alle cinque della sera di ogni domenica, chieda al suo segretario : “ma Leo oggi che ha fatto, ha segnato?” … Sarà vero? sarà una leggenda … ma ci vogliamo credere!

In bocca al lupo, Leo!


IN FOTO; Leandro in trionfo, sostenuto dall'amico Carlos!

Sezione: Editoriale / Data: Gio 01 febbraio 2018 alle 00:00
Autore: Giuseppe Rita
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