E pensare che ci sono delle persone che pur vivendo, lungamente , nella Tua città, non riescono ad instaurare  un feeling con l’ambiente , mentre ce ne sono altri che solo per il fatto di averla preferita, o stazionando solo da  poco tempo, riescono, immediatamente , ad acquisire la tua mentalità, condividendone  usi e costumi.  E’ quest’ultima  la condizione di Leandro Guaita,  da due anni e mezzo nella nostra città.

Sembrava uno dei tanti ingaggi della sessione invernale di calciomercato 2016/17 . Si è dimostrato, da subito,  un giocatore di qualità e di spessore,  con doti  tecniche e umane di primo piano.

Anche  nella stagione appena conclusa,  è stato uno dei migliori giocatori agli ordini di mister Ragno, prima ,  e di mister Raffaele, dopo. La sua duttilità tattica, la sua velocità e il suo dribbling ubriacante  lo ha reso difficile da marcare, indigesto agli avversari, e spesso, un incubo per il suo dirimpettaio difensore.

Importanti  i suoi  gol  e preziosi i suoi  assist vincenti! Fondamentale il suo feeling con la “piazza”. Leandro  è un giocatore di qualità, difende la palla, punta l’avversario, lo ubriaca, lo scarta, lo supera ed effettua  dei perfetti cross, per gli attaccanti; Carlos França è il maggior “approfittatore” delle sue “pennellate”. 

Argentino di  La Plata, è del 1986. Ha girato il mondo,  militando, anche,  in molte compagini italiane. Nel Potenza Calcio, Leo, è un valore aggiunto col suo correre, dribblare, fintare, rientrare,  fermarsi   e ripartire.   Quando  scatta sulla corsia destra,  sembra che impersoni  le mosse di danza di  un esperto tanghero,  nel momento in cui sfiora, accarezza, modella, plasma,  guida, la sua appassionata tanguera. 

Il Potenza non deve farsi sfuggire le prestazioni del nipote di un campione del mondo, in quanto  suo nonno  Enrique,  fu un ottimo calciatore della Roma  ad inizio del secolo scorso. Vinse, da naturalizzato,   il campionato del mondo del 1934,  con allenatore Vittorio Pozzo.

Sarebbe opportuno, onde evitare  il seducente canto delle  sirene,  di altre concorrenti,  che possano ammaliarlo, che prima che  prenda il volo per la sua Argentina , per godersi le meritate vacanze,  il Presidente Caiata incontri Leo e gli faccia sottoscrivere il contratto per la nuova  stagione.

Comunque  attualmente, diversamente dall’anno scorso,  quando si è compiuto il salto di categoria,  c’è lo “zoccolo duro” dei calciatori,  con contratti non in prossima  scadenza, ed altri  che ben comportandosi, in serie C,   hanno meritato il rinnovo contrattuale.

Per Leandro, basterebbe una stretta di mano, fra persone perbene e serie, per darsi appuntamento, col Presidente,  nel mese di luglio. Ne sarebbero soddisfatti e contenti,  ne sono convinto,  anche la consorte Agustina e il piccolo Francis, oltre ai tifosi rossoblù.

Si narra che Papa Francesco, suo connazionale,  chieda, costantemente, al suo segretario : “ Leo, resta col Leone? Firmi,  perché: “U Putenz è semb nu squadron”!

Non è blasfemia; è solo una leggenda, … alla quale vogliamo credere!

 

Foto: “L. Guaita , l’aquilone planante”, di Giuseppe Di Tommaso.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 30 maggio 2019 alle 00:01
Autore: Giuseppe Rita
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