Raffaele sei su Scherzi a Parte”… è ciò che sperava di sentire l’imprenditore campano Niutta quando il presidente Vangone gli ha comunicato nella serata di mercoledì la volontà di proseguire insieme al co-presidente Vertolomo fino al termine della stagione. Peccato che si tratta della cruda realtà, ma ripercorriamo insieme la cronologia degli eventi per capire quanto ci sia di grottesco nell’ultima trattativa sfumata.

In principio fu l’ex ds Daniele Flammia ad imbastire i primi contatti con il gruppo Niutta facendo da “trait d’union” tra la cordata vesuviana e V&V. Da qui si è trovata fin da subito un’intesa di massima per una co-gestione che, attraverso un rispettivo investimento delle parti, avrebbe portato all’estinzione della situazione debitoria in seno al Potenza, oltre a fornire l’adeguata serenità economica per far fronte agli impegni presi con i calciatori.

A questo punto arriva il primo ripensamento di Vangone che nel pomeriggio di domenica ha rilanciato la posta in palio provando a far saltare il banco e profilando a Niutta, esclusivamente, l’acquisto dell’intera società. Niente più co-gestione quindi, con l’ex Frattese che ha incassato il colpo rimettendosi subito a lavoro per formalizzare un’ufficiale offerta di acquisto al vertice rossoblu. Ma non basta, perché Vangone ha richiesto in seguito il versamento dello “start up” investito quando ereditò la società da Notairistefani, che in soldoni viene tradotto in una buona uscita di 130.000€ compresa di situazione debitoria.

Cifra che, sommata ai costi di gestione e della rosa, avrebbe portato ad un ingente investimento già difficile da sostenere per qualsiasi club ad inizio stagione, figuriamoci a metà tornata agonistica. Nonostante ciò, Niutta non si è scoraggiato e ha contattato Vangone comunicandogli che entro la giornata di oggi avrebbe avanzato la sua offerta ufficiale. Peccato che Vangone avesse nuovamente sparigliato le carte in tavola fissando un termine ultimo entro il quale far pervenire, tassativamente, la proposta di acquisto. Il tutto comunicato alla parte contraente solo a poche ore dal “gong virtuale” impostato dal costruttore metelliano, quando ormai intavolare una formale proposta sarebbe stata mera utopia vista la mancanza dei basilari tempi tecnici.

In conclusione, Vangone ha comunicato ad un frastornato Niutta che non avrebbe preso in considerazione altre offerte invitando l’uomo d’affari campano a ritrovarsi a fine stagione. In sintesi il presidente metelliano ha chiesto, in ordine, una co-gestione prima, la cessione del 100% delle quote poi, una successiva buona uscita e un termine perentorio, salvo poi rimangiarsi tutto per proseguire come nulla fosse accaduto in queste settimane di trattative, con Raffaele Niutta che ha ingoiato il rospo senza colpo ferire e con estrema signorilità, tenendo conto che il comportamento di V&V avrebbe indispettito anche il più mite dei monaci tibetani. Ritorno in auge che avverrà tramite una conferenza stampa che il club sta valutando se effettuare prima o dopo la trasferta di Genzano, per buona pace dei tifosi e di Raffaele Niutta. Ah se Niutta non l’avesse ancora capito: “No Raffaele, purtroppo non sei su “Scherzi a Parte”.

 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 13 gennaio 2017 alle 13:33
Autore: Manuel Scalese / Twitter: @ManuelScalese
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