Perché mi tamburella in testa questa canzone di Antonello Venditti? Perché ripenso, con malcelata nostalgia, al film interpretato, fra gli altri, da  Nicolas Vaporidis,  col medesimo titolo?  Perché  tutto ciò , avviene proprio oggi?

Ebbene , sembra quella  di queste ore, proprio la snervante attesa che ognuno di noi ha provato nell’attendere lo svolgimento degli  Esami di Maturità .

L’aspettativa del compimento “dell’esito finale”, del corso di studi,

Questi esami sono rimasti nella memoria collettiva, come il raggiungimento di una tappa importante nel percorso formativo di ogni giovane.

Nessun esame universitario penso abbia mai trasmesso il medesimo pathos ed abbia mai avuto la stessa “trama romanzata”.

L’ansia che albergava  nei ragazzi in attesa di affrontare gli Esami , è la stessa  che attualmente , in queste ore, ha pervaso la sensibilità  degli appassionati rossoblù.

Nessuna età anagrafica è esente da questo stato d’animo.  Si passa dalle generazioni in età scolastica ed anche in quella prescolastica,  a quelli dell’adolescenza, della gioventù, della maturità e dell’anzianità.  Uomini e donne , senza distinzioni.

Diverse generazioni col medesimo umore e la stessa condizione .

Ognuno , a modo suo, cerca di scacciare le emozioni negative cercando di trasformarle in positive. Ognuno ha il suo metodo, il suo modo, il suo atteggiamento scaramantico.

Le ultime deludenti prestazioni rossoblù hanno generato un senso di  apprensione crescente, man mano che la meta appariva sempre più vicina.

Probabilmente,  la plausibile “ansia da prestazione” , inconsciamente, si è inculcata nei pensieri e  nella mente del “popolo potentino”, da tanto tempo, troppo, privo di affermazioni, successi e piaceri.

Sono lustri, per la precisione 11 anni,  che non si brinda.  

L’intera comunità vuole impazzire per un entusiasmo, tanto spontaneo quanto contagioso.

L’aver inghirlandato le vie principali della città con nastri bicolore, l’aver esposto bandiere e stendardi ai balconi, l’aver disteso alle finestre le sciarpe, tutte rigorosamente rossoblù è la palese testimonianza che la gente ha voglia di riappropriarsi del senso di appartenenza ad una comunità, purtroppo, sfortunata anche in ambito sportivo.

E’ sorta quasi una inconscia sfida fra rioni , fra strade, fra edifici a chi riesce ad essere più colorato, coreografico, beneaugurante, … incisivo.

Presto le paure, le aspettative e le  emozioni, che oggi condizionano il giudizio e le valutazioni, lasceranno il posto ad una serenità appagata, per l’obiettivo raggiunto.

Quanta gente che ha penato  per accaparrarsi il prezioso ticket d’ingresso potrà dire, anche nei discorsi futuri, che diverranno man mano che il tempo passa, pieno di enfasi, di storture e di falsi aneddoti, “quel giorno io c’ero”.

Incrociando le dita e toccando l’amuleto,  sono  persuaso che i  leoni supereranno gli Esami col massimo dei voti e daranno soddisfazione alla collettività, ad una città, ad una provincia che vogliono rialzare la testa e guardare al futuro con positiva lungimiranza.

Eccoci  all’appello,… il Potenza Calcio risponde: “ presente” !

  

 

 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 28 aprile 2018 alle 00:00
Autore: Giuseppe Rita
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