Al Viviani, contro un ostico  Taranto,  i rossoblù potentini timbrano, col  punteggio di 3a1 il passaggio di categoria. Era destino che si dovesse festeggiare nel “Tempio” di via Marconi, dinanzi al “popolo amico”! Si era in seimila, forse settemila, o qualcosa di più,  a “ spingere”  i “leoni rossoblù” a scrivere una pagina di Storia della Società più antica della Basilicata. Coreografia, come al solito, intrigante!

In 34’ la pratica è chiusa, con una gara  ottimamente condotta. Apre le marcature Russo che di testa e con deviazione avversaria ottimizza un calcio d’angolo di Esposito. Quindi sugli scudi  al 20’, un dei migliori in campo,  Guaita che realizza con un diagonale deviato anch’esso da un difensore ionico. Poco dopo la mezzora è França su imbeccata di Siclari a realizzare con un preciso diagonale, che lascia esterrefatto il portiere ospite. Partita virtualmente chiusa. All’88’ Diakite,  ad accorciare le distanze, per il Taranto. E poi l’attesa del triplice fischio per la pacifica invasione di campo e per l’inizio dei festeggiamenti.

IL “popolo potentino” da tanto tempo, troppo era privo di affermazioni, successi e piaceri. Erano lustri, per la precisione 11 anni,  che non si brindava.  CIN CIN !

E’ festa grande in campo e  negli spogliatoi, è festa grande al Viviani, nei ritrovi, per le vie; è festa grande nella piazza principale della città.

L’intera comunità sembra impazzita da un entusiasmo tanto spontaneo quanto contagioso.  Caroselli di auto, con bandiere al vento e con suoni strombazzanti. E’ questo, sono convinto , è solo un piccolo  anticipo!

 Ci sarà occasione e tempo per un’analisi più accurata e particolare, ma penso, senza alcun dubbio, che il merito di questa promozione e di questo nuovo modo di approcciarsi al calcio lo si deve principalmente  al Presidente Salvatore Caiata  che, contro lo scetticismo generale, contro la negatività imperante, contro il pessimismo dilagante,   ha preso per mano la sua creatura Potenza Calcio, le ha imposto un nuovo nome, S.C 1919,  l’ha nutrita, svezzata, curata, cresciuta, l’ha fatta impegnare e le ha fatto compiere il salto di qualità!

Oggi lo spazio è da dedicare solo alla festa, ai brindisi, ai fuochi pirotecnici, ai fumogeni, ai canti, ai cori, alle danze. E alle bandiere che fluttuano nell’aria, alle sciarpe  che ondeggiano sopra il capo, alle magliette  intrise di lacrime di commozione, al totem storico. Tutte rigorosamente ROSSOBLU’.

Ha emozionato  vedere  appassionati, con meno capelli e più “primavere”,  con le lacrime agli occhi,  “aggirarsi”, con una  “vissuta” sciarpa  attorcigliata al collo. Tanti bambini a sventolare vessilli bicolori, molte donne a testimoniare uno spiccato senso di appartenenza. Ciò conferma che la gente vuole partecipare ed appassionarsi.

I due colori dominanti della festa:  il ROSSO,  della passionalità e dell’energia vitale, che ben si compensa col  senso di tranquillità ed equilibrio del BLU.

Ecco … il  sogno si dissolve e la  realtà appare nel suo massimo splendore.

Bentornata SERIE C !

 

Foto: di Vito Tramutola ( Blue Moon Cafè) che si ringrazia!

 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 30 aprile 2018 alle 00:00
Autore: Giuseppe Rita
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