~~Ad Agropoli per il successo pieno e in alternativa, se proprio non si riesce a scardinare la difesa azzurra, per il pareggio.
Questo è l’unico obiettivo possibile. Ormai non ci sono più alibi;
di qualsiasi natura, di qualsiasi tipo, di qualsiasi motivo.
Tutti , e dico tutti,  facciano in campo la loro parte buttando il cuore oltre l’ostacolo e se ce ne fosse bisogno superando il limite dell’impegno e del sacrificio.
Il popolo rossoblù, paziente e comprensivo  non può e non deve  subire ulteriori mortificazioni e penalizzazioni.
Sono quasi venti  mesi di tribolazioni, amarezze e delusioni ed ora si aggiunge anche la preoccupazione per non riuscire a conservare la categoria.
Di una cosa sono certo la compagine del leone a livello tecnico ha elementi che fanno la differenza e suscitano invidia anche alle squadre che attualmente lottano per il vertice e per accedere alla griglia play off.
Non è possibile, con questo materiale umano a disposizione,  essere invischiati in una zona di classifica cosi mortificante.
E’ vero numericamente la squadra è in sofferenza, ma è altrettanto certo  che i risultati si ottengono sempre con le prime linee, poche volte  con chi subentra.
Lo stesso Oberdan Biagioni, con tutte le giustificazioni del caso, non è riuscito a dare certezze al suo undici; la media punti a partita di 0,85 è certamente inquietante considerato che la media del suo predecessore Egidio Pirozzi, contestato più che applaudito,  fu comunque di 1,55.
Di un cosa sono convinto e cioè che se il Potenza dovesse giocare ad Agropoli da POTENZA , e non necessariamente al 100% delle sue possibilità, ma anche meno, non ci sarebbe storia e dubbi sul risultato positivo.
La differenza  qualitativa e  tecnica fra le due contendenti è a favore dei lucani.
L’importante è che i ROSSOBLU’ si comportino da “11 leoni” mettendo in campo cuore , ardore, passione, grinta, agonismo, partecipazione  e caparbietà.
Oltre a quella “cattiveria sportiva” inculcata da idonee motivazioni  che aiuta, a superare le avversità,  nei momenti di difficoltà.
E soprattutto ad assumersi le giuste “responsabilità” per usare il termine, opportunamente, espresso  dal G.M. Nicola Dionisio.
Lo merita la città, la sua comunità, i suoi appassionati tifosi e la neo Dirigenza calcistica che, con sacrifici e abnegazione, si è assunta l’onere di rilanciare le sorti  del più antico sodalizio della regione.
Io ci credo… bisogna crederci !
 
  

Sezione: Editoriale / Data: Gio 02 marzo 2017 alle 13:11
Autore: Giuseppe Rita
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