A distanza di poco meno di cinque mesi il Potenza Calcio e  l’ AZ Picerno si ritrovano al “Viviani” per la trentunesima giornata di campionato.

L’incontro  di andata finì col successo dei locali, in una partita dall’esito strano, che avevano visto i rossoblù del capoluogo andare sul doppio vantaggio, essere raggiunti, quindi  ripassare  avanti, ma alla fine, in inferiorità numerica,  subire la prima sconfitta della stagione per 5a3.

Il Presidente Caiata all’epoca dichiarò“Non è peccato cadere, ma lo è non rialzarsi” suonando la carica, che fu legittimata dai  risultati successivi. 

Questo “amarcord” per indicare che oggi, comunque, il Potenza  è capolista e veleggia verso la promozione, anche forse, per  “l’insegnamento” di quella sconfitta, che fece lievitare l’amor proprio e “montare” lo spirito di rivincita.

Adesso, con una coreografia  intrigante,  si registra le netta vittoria dei rossoblù del leone,  che regolano i melandrini con un secco 4a0. Sfatato il tabù! Non c’è stata mai partita, considerato che la gara  si sblocca già al 4’ con Bertolo che di testa ottimizza una punizione calciata dalla sinistra da capitan Esposito. Dopo un netto rigore  negato a Guaita, al minuto 25, ecco il raddoppio al 41’ di Siclari , bravo a ribadire in rete un assist di França. Il tempo si chiude con 4’ di recupero per il doppio infortunio di Russo e Di Somma, che si scontrano di testa, riportando ambedue una ferita con fuoriuscita di sangue.

Senza fare graduatoria di merito dei singoli mi piace segnalare la caparbietà, qualità e quantità del centrocampo schierato in questa importante e quasi decisiva gara.

Esposito-Guadalupi-Coppola hanno evidenziato di essere un trio  ben assortito e vincente,  molto diverso dal centrocampo a due schierato, con risultato meno brillante, mercoledì nella semifinale d’andata di  Coppa Italia. 

La ripesa vede il Potenza sempre a “comandare” il gioco con altra realizzazione al 67’,  di Pepe, subentrato a Guadalupi, che su punizione, decentrato a   sinistra, infila  direttamente  il portiere avversario, alla sua destra, a fil di palo. La quaterna nell’ultimo minuto di recupero, con Di Senso,  su  calcio di rigore assegnato per fallo di mano.

E’l’apoteosi con i seimila spettatori ed oltre,  ad esultare, cantare e ballare.

La serie C è ormai ad un passo , solo l’aritmetica e la scaramanzia non fa festeggiare anticipatamente.

Voglio sottolineare la maturità  e disciplina del pubblico che pur notevole, nel vetusto stadio Viviani,  non ha procurato alcun problema prima , durante e anche nel regolare deflusso, del postgara.

Mai come in questa giornata gli abbonati  saranno  soddisfatti; hanno avuto il “privilegio” di non aver dovuto fare file ai botteghini e questo è solo un piccolo riconoscimento a coloro che nell’agosto scorso diedero fiducia e credito  ad un Presidente ed ad una nuova dirigenza che avevano acquisito una Società  reduce da stagioni sfortunate e tribolate.

Non era facile crederci per cui a Costoro va il plauso e la gratitudine di aver creduto  al buio, a scatola chiusa,  in un progetto , che  ora si sta rilevando lungimirante e vincente.

Ed ora si aspetta il sigillo definitivo dei “numeri”,   già domenica prossima  a Nardò.

 

Foto: Il 12°, il valore aggiunto!

    

Sezione: Editoriale / Data: Lun 16 aprile 2018 alle 00:00
Autore: Giuseppe Rita
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