~~La sensazione  di smarrimento e angoscia cova, attualmente, in ogni sportivo della città capoluogo che si riconosce nella  comunità potentina, affezionato ai colori rossoblù.
Nessuno può assurgersi a giudicare fatti e cose  delle quali si conoscono solo gli aspetti generali e complessivi e non quei dati particolari che spesso condizionano e determinano le scelte e le  strategie più idonee. 
La situazione relativa al Potenza Calcio  è  in fase di evoluzione e, allo stato attuale, quindi,  non particolarmente chiara e definita.
Penso  che i patron Vangone e Vertolomo, dal canto loro, facciano quanto di legittimo  diritto per salvaguardare i propri interessi,  guardando  al futuro più immediato con compassata concretezza.
Gli ultimi ingaggi di giocatori over, di buone referenze, e l’impegno del D.S. Flammia di contrattualizzarne altri tre/quattro entro la fine di questa settimana, lascia ben sperare. Il girone H non presenta squadroni imbattibili, sarebbe un delitto non attrezzarsi per essere quantomeno competitivi!
Intanto alcuni rappresentanti della società civile cittadina  si sono  attivati nel cercare di coagulare  intorno ad un rinnovato progetto calcistico,  nuovi imprenditori, unitamente ad un azionariato popolare.
Si spera che  gli   sforzi, siano ripagati da risultati appaganti e non deludenti.
La telenovela di queste settimane  è ancora lontana dall’epilogo,   tanto che è legittima la domanda:  se gli attuali proprietari decidessero di passare definitivamente la mano,   ci sarà qualcuno pronto a subentrare?
Non riuscire, poi, da parte del Sindaco e dell’Assessore competente  a dare risposte puntuali e definitive sulla reale tempistica dei lavori per la realizzazione del sintetico al Viviani   lascia perplessi ed inquieta i supporters rossoblù. Ricordo che il calcio, come lo sport in genere, è aggregazione, socializzazione  oltre che momento di emozioni e di confronto dialettico.
Sconcerta  che  il Calcio cittadino non interessi minimamente  i moderni imprenditori e le forze produttive delle dinamiche nuove generazioni.
Personalmente resto  dell’idea che un Tavolo Istituzionale, con la presenza  non solo del Primo Cittadino, ma anche delle altre forze produttive locali  andava e va, ancora oggi,  attivato.
Molti dovrebbero sentirsi in colpa o per non essersi proposti in maniera esaustiva o per aver distratto, volutamente,  il proprio  pensiero dalle problematiche  calcistiche cittadine.
La città, nella sua interezza, ne esce male: mortificata  e penalizzata.
Si registra, intanto, lo scollamento fra parte della tifoseria e la proprietà della Società rossoblù.
Un capoluogo di regione dovrebbe avere ben altro appeal e ben altra considerazione  nei riguardi di  una delle limitate occasioni di svago.  
Recuperare il buon nome del Potenza, deve essere il basilare compito della Dirigenza rossoblù.
Ecco il principale obiettivo da centrare.

In foto: il cuore di Potenza che pulsa! 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 18 agosto 2016 alle 00:01
Autore: Giuseppe Rita
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