Manca poco alla partenza per Rio, per lui sarà la quarta Olimpiade come fisioterapista ’official’ della Nazionale Italiana di Atletica. Antonio Abruzzese, potentino, nonostante abbia viaggiato molto in tutto il Mondo, è sempre rimasto legato a Potenza, in cui tornerà al termine della prossima esperienza mondiale.

Come si è avvicinato a questo mondo?

Ho sempre fatto atletica, dapprima praticandola ma a livello regionale, poi sono diventato fisioterapista. Nel 1997 ho avuto la prima esperienza come fisioterapista con la Nazionale Italiana di Atletica, e dal 2000 in poi ho vissuto solo per loro.

Quali sono le esperienze più importanti che ha fatto?

Sicuramente le Olimpiadi di Atene, Pechino, Londra e sicuramente farò quella imminente di Rio. Inoltre ho seguito la nazionale in tutti i mondiali, gli europei e in tutte le competizioni a livello assoluto. Sono state tante anche le esperienze a livello mondiale, come raduni, in America, Africa e Russia. Insomma ho girato un bel po’.

Cosa si prova a partecipare ad una Olimpiade?

Partecipare alle Olimpiadi è il massimo. Quando entri in uno stadio di Atletica e ti ritrovi 80 mila persone fa effetto. Vivere certe realtà ti fa sentire spaesato, ed è quello che mi è capitato la prima volta ad Atene.

Al di là degli atleti della nazionale, c’è qualche altro atleta che segue?

Oltre a quelli della nazionale di tutte le specialità, ho avuto l’occasione di seguire l’atleta russa Isimbayeva la quale dal 2005 al 2011 ha vissuto a Formia, dove c’è il Centro di Preparazione Olimpica e dove anche io ho vissuto in modo permanente fino al 2013.

Tra i vari sport, non è sicuramente tra i più praticati. Cos’è per lei l’Atletica?

Ritengo che l’Atletica sia la regina degli Sport.

Come mai, secondo lei, a Potenza e più in generale in Basilicata, non è molto in voga?

Forse non è vero. In proporzione a quelli che sono gli abitanti qualcosa è stata fatta, vedi Donato Sabia, Marcello Pantone, qualche campione c’è stato. Purtroppo però l’atletica è uno sport di sacrificio, si fa all’aperto e non è un gioco.

Da qualche anno non è difficile imbattersi in persone che la mattina, pomeriggio o sera si allenano per le vie della città. È un segnale che qualcosa sta cambiando?

È un fatto sicuramente molto positivo. Devo dire che 30 anni fa, quando ancora io mi allenavo, eravamo pochissimi e per la città eravamo visti in maniera molto strana. Oggi, che sia a Potenza o al Pantano, ci sono molte più persone che corrono.

Quindi lei è uno di questi?

Purtroppo sto poco qui, ma quando torno si, sono tra quelli che va a correre. Con tutti i podisti “abitudinari” si è creato un bel rapporto, una bella amicizia.

Pare di capire che torna poco a Potenza..

Negli ultimi due anni, forse sono tornato più spesso. Prima tornavo molto raramente. Già in questi giorni sono stato fuori per il Golden Gala a Roma, poi il meeting a Ginevra, gli Europei ad Amsterdam e successivamente l’Olimpiade a Rio, perciò nei prossimi due tre mesi sarò impegnatissimo.

Ha girato molto sia in Europa che all’Estero, in Italia manca qualcosa all’Atletica?

In qualche posto mancano anche le strutture, ma come dicevo prima manca il sacrificio in primis degli atleti.

Ha avuto modo di constatare che fuori ci sia maggiore impegno?

Credo che a noi mancano le basi, a partire dalle scuole primarie. Inoltre mancano anche allenatori, persone che si dedicano ai ragazzi.

Pur tornando poco, si sente legato a Potenza?

Devo dire la verità, spesso mi dicono ‘ma perché torni?’. Dopo questa Olimpiade al 100% tornerò, perché in fondo io a Potenza sto bene, anche se non ho una famiglia mia.

Ha qualche rimpianto?

No, ho fatto tutto quello che c’era da fare. Penso di essermelo anche meritato perché mi sono dedicato totalmente agli atleti e all’atletica. Essere fisioterapista ufficiale per 16 anni, significa essere parte del gruppo, vivi il Villaggio, vivi con la squadra. Tutto questo però ha comportato tante rinunce, tra queste come dicevo crearmi una famiglia.

Sezione: Succede in Basilicata... / Data: Mar 31 maggio 2016 alle 11:07
Autore: Antonella Sabia
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