La cucina tradizionale biscegliese è in perfetto equilibrio tra terra e mare infatti, tra i piatti tipici segnaliamo ceci e cavatelli, ceci e pasta, le classiche cime con strascinati (orecchiette) e cardi (piante di carciofi lessate e cucinate in brodo con l'uovo); cime e strascinati assése; patate, cozze e cocozze al forno; sevéirchie de checòzze e chechezzéidde mbregatorieciammarechéidde cu premedòle; l'arancia rotta all'acqua; lo sfricone; l'acquasale, e ovviamente, tutti i piatti a base di pesce tra cui la grigliata e "u ciambotte", le alici marinate, ricci, piccoli polpi e seppioline crude condite con limone e olio e cozze crude oppure cotte; le braciole e l'arrosto di castrato; le gnimbredde. La frutta tipica vede primeggiare le ciliege di Bisceglie, l'uva da tavola del genere "baresana" (detta anche turchesca o lattuario bianco), l'uva "regina" e l'uva "cardinale". Da gustare i calzoni come quello ripieno di sponsali lessati e baccalà, olive nere, acciughe, diabuicchie (peperoncino) e uva passa. Un'altra varietà di calzone è preparata con pomodori, ricotta forte e cipolla. Rientra nella tradizione mangiare il calzone alla vigilia dell'Immacolata ed alla vigilia di Natale.
Ma c'è una pietanza in particolare tanto gustosa quanto famosa, presidio Slow Food dal 2014, entrato nell'Arca del Gusto, rete di eccellenze di biodiversità da preservare, dolce identitario di un territorio e, addirittura, marchio del Comune di Bisceglie, riconosciuto nel 2011 dall’UNESCO "Patrimonio testimone di una cultura di pace per l'umanità" e con un proprio disciplinare di produzione: Il Sospiro di Bisceglie.
"Il sospiro ha la forma di due piccoli seni: è un pan di spagna leggerissimo fatto con uova di galline ruspanti e farine pugliesi aromatizzato con scorza di limone delle campagne biscegliesi. Il suo interno è farcito con una crema ricavata dall’infusione delle bacche di vaniglia nel latte, il tutto ricoperto da una sottile glassa di zucchero". [fondazioneslowfood]
Si racconta che già dal XV secolo le suore Clarisse di Bisceglie nel loro monastero confezionassero i “Sospiretti delle monache”, realizzati con pan di spagna farcito con crema e ricoperti da glassa di colore rosa. Di qui la leggenda tramandata, senza alcun riscontro storico, secondo la quale le monache prepararono i dolci in occasione della festa nunziale tra Lucrezia Borgia e Alfonso d’Aragona, figlio illegittimo di Alfonso II di Napoli, che ebbe in regalo, in occasione delle nozze, il ducato di Bisceglie. Il matrimonio andò a monte. Gli invitati, sospirando per l’attesa, vennero consolati con i dolci chiamati da quel giorno sospiri appunto. Un altro aneddoto vuole che la forma del dolce tipico sia l’omaggio di un giovane pasticcere alla donna amata, ispirato dai suoi seni. [Comune di Bisceglie]


(Il Sospiro di Bisceglie - Foto Fondazione Slow Food)

Anche per Bisceglie indichiamo alcuni locali che hanno ricevuto le migliori valutazioni su siti specializzati come thefork, tripadvisor, foodblogger ed altri. Tuttopotenza non controlla se i locali menzionati siano frequentati dalla tifoseria locale anche se nel 2019 il calcio dovrebbe essere sempre solo una festa e per questo invitiamo all'opportuna prudenza. I prezzi e i menù sono indicativi, consigliamo di chiedere sempre aiuto ai gestori per la scelta migliore, una domanda aiuta il gusto e... il risparmio.

Simple, Via della Repubblica, 65 - Prezzo medio della carta 18 € (antipasto, portata principale e dessert, bevande escluse). Un ristorante che offre specialità di mare e di monti come, ad esempio, il polpo croccante, il baccalà in tempura o il filetto di maialino. Particolare il Ciccio pugliese: capocollo di Martina Franca, stracciatella affumicata, pomodoro secco e rucola.
Osteria U Nglèsce, Strada Cialdini 16 - Un menù variegato che comprende molti piatti terra/mare come, ad esempio, i polpi alla luciana, le mozzarelline, il tortino di melanzane e cavoli, le polpette di carne al sugo, la grigliata di mare, fave e cicoria, le classiche orecchiette e rape e lo zuccotto artigianale.
Buon Gusto, Via Giuseppe Verdi, 8 - Prezzo medio della carta 15 € (antipasto, portata principale e dessert, bevande escluse). Il pranzo è solo take away e la domenica è aperto dalle 12 alle 15. In una citta di mare il pesce è l'ingrediente principale e questo ristorante l'offerta parte dall'insalata di polpo e patate passando ai cavatelli ai frutti di mare per arrivare ai secondi come la spigola in crosta di patate o la classica frittura di calamari.

Sezione: Succede in Basilicata... / Data: Mer 11 settembre 2019 alle 18:30
Autore: Redazione TTP / Twitter: @tuttopotenza
vedi letture
Print