Una sola missione: riportare il Milan ai vertici del calcio europeo. Per farlo, Yonghong Li, assieme a Marco Fassone, ha deciso di affidarsi a quel Massimiliano – Massimo, per tutti – Mirabelli diventato ufficialmente ds rossonero il 19 aprile. Dalla Promozione calabrese al Milan in vent’anni: ne ha fatta di strada. Tipo schivo che alla scrivania preferisce di gran lunga vivere di sensazioni maturate attraverso la presenza fissa tra centri sportivi e stadi di tutto il mondo, Mirabelli. “Nato per fare calcio, tanto che già da giocatore ragionava da ds”, afferma chi lo conosce da sempre. Ora la ricostruzione del Milan passerà attraverso le sue mani ma soprattutto dalle sue idee. E noi di GianlucaDiMarzio.com abbiamo raccolto in esclusiva aneddoti e curiosità proprio su Mirabelli da parte di chi ha condiviso con lui le varie tappe della sua escalation culminata in rossonero.

Dopo la vittoria al primo tentativo con il San Calogero, con la seconda esperienza arriva anche il secondo trionfo. Nel ’99/2000 si trasferì all’Acri misurandosi in un campionato superiore come l’Eccellenza. Altroché accusare il salto di categoria: vinse pure quello. Maurizio Perrelli, ex Potenza e centrocampista della squadra ed ora allenatore della Silana (San Giovanni in Fiore) in Promozione, racconta entusiasta quell’esperienza: “Mirabelli per me era un consulente, mi aiutava di anno in anno a scegliere dove avrei giocato. Già ai tempi dell’Acri era incredibile: organizzava ogni aspetto nei minimi dettagli permettendo a noi giocatori di pensare solo al campo, cosa tutt’altro che scontata nei dilettanti. Il primo giorno all’Acri ci stavamo recando insieme al campo quando la mia auto ci lasciò a piedi a metà strada. Immaginatevi Mirabelli, preciso com’era. Iniziò a rimproverarmi: ‘Ti sei presentato malissimo’. Qualche anno dopo invece fu lui a rendermi il favore – ride -: sulla sua auto rimanemmo in coda per sei ore sulla A3 mentre ci stavamo dirigendo in campagna! Tuttavia non mi permisi di rimproverarlo – ride di nuovo -. Anche in campo era puntigliosissimo soprattutto per l’aspetto tecnico: ricordo quando mi criticò per un passaggio orizzontale che rischiò di essere intercettato; fuori invece era una persona piacevole e diretta, un amico per me. Ad Acri vincemmo il campionato ma al momento di festeggiare… Mirabelli sparì! Una specie di fantasma: nelle foto dei festeggiamenti non appare mai. Non ci sono prove: chissà, avrà festeggiato da solo”, conclude col sorriso.

Sezione: Gli ex rossoblu / Data: Lun 05 giugno 2017 alle 13:15 / Fonte: gianlucadimarzio.com
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
vedi letture
Print