Con il suo tempismo, la sua grinta ed eleganza contribuì a riportare il Potenza in serie D. Parliamo del difensore montenegrino Nikola Vukcevic che con l'allora Rossoblu Potenza di mister Camelia e del preparatore atletico Santarsiero gettò le basi del Potenza che oggi può finalmente brindare al ritorno in serie C. Ora Vukcevic ha appeso le scarpette al chiodo e ha iniziato la sua nuova carriera in panchina nei panni di preparatore atletico e con la maglia del Fk Buducnost ha da poco centrato la qualificazione ai preliminari di Europa League. Di seguito l'intervista all'ex totem difensivo del Potenza Nikola Vukcevic:


Cosa ti ha spinto a lasciare il calcio e diventare preparatore?

"Purtroppo dopo l’intervento al legamento crociato del 2016 che feci ad Arezzo e dopo la prima parte di riabilitazione svolta a Perugia dal fisioterapista Armando Sciacca, grazie all'aiuto del mio grande amico Simone Ceccariglia, non ero più lo stesso di prima e ho dovuto smettere. Ma sono soddisfatto della mia carriera, ho dato il massimo e non mi rimprovero nulla. Potevo giocare qualche anno in più ma doveva andare così".

Da allora come è iniziata la tua avventura in panchina?

"Dopo l'addio ho iniziato come allenatore (patentino Uefa B) con le giovanili del Fk Buducnost, ma il mio più grande desiderio è sempre stato quello di diventare preparatore atletico. A gennaio è arrivata l'offerta che non si può rifiutare, vale a dire entrare a far parte dello staff tecnico in prima squadra come assistente al nostro preparatore. Ma dopo neanche 20 giorni sono rimasto solo a gestire la preparazione. Mi sono innamorato di questo mestiere per “colpa” del Prof. Andrea Santarsiero, un grande uomo prima di tutto, poi un eccellente preparatore e sono felice che adesso ci sia la possibilità che venga qui a lavorare".

Grande soddisfazione per la qualificazione ai preliminari di Europa League?

"Ho avuto la fortuna di lavorare con Andrea Santarsiero quando giocavo a Potenza e adesso mi sta aiutando con il programma di lavoro che attuo con la mia squadra, con la quale abbiamo raggiunto la qualificazione in Europa League. Siamo contenti del risultato anche se noi, come miglior squadra del Montenegro, vinciamo sempre campionato e coppa, ma quest'anno con tanti giovani abbiamo raggiunto il secondo posto in classifica che ci rende contenti. La soddisfazione più grande è che in sei mesi non abbiamo avuto nessun problema muscolare e che la squadra fisicamente ha dominato tutti gli avversari, quindi il programma si è dimostrato vincente".

Che ricordo hai di Potenza?

"Di Potenza conservo grandi ricordi. Abbiamo vinto due campionati, soprattutto l'ultimo dove con mister Camelia e prof Santarsiero abbiamo riportato il Potenza in serie D. Avevamo un grande gruppo formato da gente come Lolaico, Murano, Di Senso, Falanga, Di Maio, Pastore, i fratelli Leone, Campisano e tutti gli altri. Sono felice che dopo tanti anni il Potenza sia tornato in serie C perché la città, la gente e i tifosi lo meritano".

Di Senso è l'unico dei tuoi ex compagni ad essere rimasto, cosa pensi di lui?

"Non mi meraviglio. Di Senso è stato sempre un grande professionista, un esempio per tutti su come si deve sudare e lottare per un maglia".

Con te giocava anche Jacopo Murano, ti aspettavi questo suo percorso?

"Murano è un giocatore di altre categorie, lo dimostra il contratto che ha firmato in seria A con la Spal. E' un ragazzo molto umile, spesso accadeva che segnava 2-3 gol a partita e per lui era una cosa normale, festeggiavamo più noi che lui ai suoi gol".

Un giorno ti piacerebbe tornare in Italia?

"Chissà forse un giorno tornerò in Italia a lavorare. Sarei molto contento perché l’Italia e la mia seconda casa".

Sezione: Gli ex rossoblu / Data: Dom 20 maggio 2018 alle 15:02
Autore: Manuel Scalese / Twitter: @ManuelScalese
vedi letture
Print