Un'intera stagione vissuta raccogliendo gli apprezzamenti di tutti gli addeti ai lavori, poi nel finale qualcosa è andato storto facendo sprofondare la Vultur nel baratro dell'Eccellenza. Chi meglio del consulente di mercato Simone Grillo, chiamato a costruire in poco tempo e con un budget ridotto la squadra allo storico ritorno in serie D, per fare il punto della situazione e capire quale futuro attenderà il popolo bianconero. Il tutto condensato nell'intervista che vi proponiamo.

Quali sono le sensazioni dopo la retrocessione?

“Per il rendimento della squadra nell’arco del campionato non ci aspettavamo di retrocedere. Ma nel calcio nulla è scritto, accettiamo questo amaro verdetto e ne facciamo tesoro per proseguire il naturale processo di crescita. Dispiace per il pubblico rionerese, un tifo caldo e passionale che merita senza dubbio la serie D”.

 

Cosa è andato storto nel finale di stagione dopo il buon campionato svolto al ritorno in serie D?

“Sarebbe inutile dilungarsi su diverse questioni che potrebbero apparire come alibi. Ma a dicembre è stata smantellata una rosa che aveva impressionato tutti e probabilmente il mio unico errore fu quello di non andar via a dicembre. Non me la sono sentita però di lasciare un gruppo che non meritava di essere abbandonato in balia delle onde, come spesso capita invece nel mondo del calcio”.

 

Attualmente in cosa è impegnata la società?

“Al momento poche persone si stanno adoperando per salvare la Vultur e questo mi dispiace. Tra questi il dottor Gianni Polverari che sta lavorando assiduamente per salvaguardare un palcoscenico importante”. 

 

Quale futuro vedi per la Vultur? L’ipotesi ripescaggio?

“Ora come ora parlare di ripescaggio vorrebbe dire prendere in giro un’intera comunità. Al momento non è chiaro quali siano le intenzioni della società che come minimo dovrebbe regalare il ripescaggio al popolo rionerese. Per sostenere un campionato di serie D ci vogliono però persone all’altezza che possano infondere tranquillità al club e alla squadra”.

 

Quando hai sentito il presidente Dipierri?

“Sono cinque o sei giorni che purtroppo non lo sento e mi auguro che stia lavorando per il bene della Vultur, ma non ho notizie in merito sono in contatto con Polverari e altri dirigenti di Rionero in attesa che il presidente Dipierri sciolga le riserve e annunci alla piazza quale strada da intraprendere”. 

 

Quali sono le sue intenzioni?

“Da professionista fino al 30 giugno mi sento un tesserato della Vultur e da tale mi comporterò, sostenendo e aiutando il club in tutto e per tutto dal saldo delle pendenze al pagamento dei calciatori. Presupposti imprenscindibili perché se non non riusciamo a transare i giocatori a quel punto non saprei proprio come salvare la società. Bisogna mettersi tutti una mano sopra la coscienza, farsi un bagno di umiltà e fare uno sforzo venendo incontro alla proprietà, che dal canto suo dovrà essere chiara sulle sue intenzioni visto che c’è un’intera città che attende”.

 

A prescindere da come andranno le cose il tuo futuro sarà ancora a Rionero?

“Ripeto che fino al 30 giugno sono un tesserato della Vultur, ma se dovessi affrontare nuovamente una stagione come quella appena trascorsa in cui ho svolto il ruolo di presidente, consulente, segretario e massaggiatore non potrei accettarlo. Ma se come è stato detto si costruirà una società nel rispetto dei ruoli mi farebbe piacere restare visto che non sono abituato a lasciare le cose a metà”.

 

Nel tuo futuro ci sarà il corso da direttore sportivo da professionista?

“Chiarita la mia estraneità a livello sportivo alle brutte vicende legate al calcio scommesse mi sento libero da un peso enorme e di poter affrontare un corso che, alla luce della mia carriera di calciatore, mi farà accedere a Coverciano per intraprendere la strada che mi sono prefissato di percorrere, quella del direttore sportivo”.

 

Le voci di mercato ti hanno accostato ad alcune società. Ci sono stati contatti?

“Qualche telefonata c’è stata, sono arrivate da alcune squadre neo promosse, e mi fa piacere perché hanno apprezzato il lavoro svolto al di fuori, e da categorie superiori, ma è ancora presto e bisognerà attendere. Umilmente mi metto al lavoro e ogni proposta l’accetto ben volentieri, ma la priorità al momento è la salvezza della Vultur. Se ci dovesse essere un progetto serio resterò a Rionero per cancellare la macchia della retrocessione per me molto pesante”.

 

Da ex Potenza qual è il tuo parere sul recente passaggio della società ai potentini?

“Sono legato alla città e ai colori che mi hanno reso protagonista e lo sarò per sempre. Spero che il Potenza riesca a trovare il suo equilibrio e che possa contendersi il campionato con squadre ambiziose che stanno già prendendo forma, come Taranto, Gravina, Cerignola, senza sottovalutare il Picerno e sarà un campionato molto combattuto. Gli auguro di stare al vertice, perché una piazza con quel calore, con quel tifo e quello stadio non può fare altrimenti e qualsiasi calciatore con una società seria a Potenza ci viene ben volentieri. Mi ha contattato anche la nuova società per saldare la mia pendenza e troveremo sicuramente una soluzione”.

 

Essendo molto legato a mister Castori. Cosa gli auguri in vista della finale per la serie A Benevento-Carpi?

“Castori ha allenato mio fratello a Varese e da lì è nato un profondo rapporto. E’ un allenatore che ha vinto tutto partendo dall’Eccellenza e gli auguro di coronare il ritorno in serie A in uno stadio come quello di Benevento che a me ha portato bene”.

Sezione: Gli ex rossoblu / Data: Gio 08 giugno 2017 alle 13:48
Autore: Manuel Scalese / Twitter: @ManuelScalese
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