La settimana appena passata, il turno di sosta, e qualche bella giornata primaverile, hanno portato un po' di calma in casa Madrepietra Daunia, dopo lo sfogo e l'annuncio del ritiro dal campionato proclamato da un comunicato del ds Corrado Del Giudice di 10 giorni fa. Una notizia che aveva mobilitato molti addetti ai lavori, pronti a manifestare i loro attestati di stima verso la società, ma che al tempo stesso hanno cercato di convincere i dirigenti blugranata a ripensarci. Ripensamento che c'è stato, come ci conferma il presidente del sodalizio apricenese Antonio Romagnoli:

"E' una questione di ragione e d'istinto, come accade per ogni decisione: l'istinto ci spinge a mollare tutto, perché non è la prima volta che ci succede tutto questo. Non vuole essere assolutamente un alibi, perché se siamo in questa posizione di classifica, alla base ci sono tanti nostri errori e tante nostre colpe. Però c'è anche una quasi totalità di orientamento, di propensione dal punto di vista degli arbitraggi: non so se questo accade perché siamo una matricola o per altro, ma non vorrei dovessimo passare come agnellino sacrificale del campionato. Da contraltare all'istinto però c'è la ragione, che ci ha portato a pensare che, nonostante la poca considerazione ricevuta in molti frangenti, dobbiamo continuare perché sono stati fatti molti sacrifici per portare questa squadra ad Apricena, coinvolgendo l'Amministrazione Comunale che ha messo a disposizione il campo per permetterci di affrontare questa categoria, ha realizzato il settore ospiti, la cabina stampa, insomma tutte situazioni legate al campo. La ragione ci fa pensare a tutto questo e ci porta quindi a non mollare fino all'ultimo secondo questa categoria. Ringrazio tutti coloro che hanno manifestato attestati di stima nei nostri confronti in questi giorni, tifosi di altre squadre che forse si sono sentiti come noi un po' traditi dalla classe arbitrale, che anche a detta di qualche addetto ai lavori, è un po' carente a livello umano e professionale. Non vogliamo pensare alla malafede, ma a lungo andare è un aspetto che non si può sottovalutare. Continueremo per rispetto dei tifosi, della città, di chi ci ha dato una mano, come gli sponsor, gli imprenditori e via dicendo. Andremo a Manfredonia per giocarcela, anche perché non è detta l'ultima parola e ce la giocheremo, come detto, fino all'ultimo secondo". 

In merito alla presunta aggressione subita dal Trastevere, poi smentita dalla stessa società laziale: "Mi è dispiaciuto leggere che qualcuno di loro è stato aggredito e che è stato scortato dai carabinieri. Nonostante il comunicato della società laziale abbia precisato di come non sia successo nulla di grave ed eclatante, c'è ancora qualcuno che insiste nel dire che dobbiamo chiedere scusa. Noi non dobbiamo scusarci con nessuno perché non è successo assolutamente nulla se non qualche scambio concitato di battute nell'immediato post-gara. Non ci stiamo a passare come i delinquenti di turno, non esiste minimamente". 

Conclude ribadendo la decisione: "Lo sfogo di 10 giorni da parte del ds Del Giudice, è stato uno sfogo dettato dalla rabbia provata a caldo dopo la partita. Poi ci siamo riuniti successivamente, e per tutte le motivazioni che ho già elencato, abbiamo deciso di giocarci il campionato fino alla fine per raggiungere il nostro obiettivo. I nostri tifosi ci hanno pregato di ripartire, e noi lo faremo, perché siamo sicuri e siamo convinti di raggiungere quantomeno i play-out. Sarà il campo a decidere il verdetto finale". 

Sezione: Le avversarie / Data: Mer 15 marzo 2017 alle 22:25 / Fonte: I am calcio Foggia
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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