“Avevo un po’ di rabbia dentro perché in questo periodo la porta l’ho vista poco, ma al di là del gol sono contento per la vittoria. Un mio probabile addio? Per adesso mi pare di giocare con il Taranto e se l’allenatore decide di farmi partire dalla panchina vuol dire che me lo sono meritato o c’è chi sta meglio di me. Sarà la società a decidere il mio destino. Quando un attaccante non segna o va in panchina, le scatole un po’ girano, ma personalmente mi sono sempre impegnato. L’esultanza? È stato uno sfogo liberatorio, ma se non segno o non gioco la colpa è solo mia. Sono un bel “minchione”, lo so, ma voglio bene ai compagni e mi sono emozionato quando i compagni sono accorsi per abbracciarmi. La fascia di capitano? In un momento in cui non riuscivo ad aiutare me, figuriamoci se potevo aiutare qualcuno. Sono stato io a cedere la fascia a Miale. Spero di continuare così. Taranto non da primo posto? A Pomigliano ho parlato a caldo, forse sarei dovuto rimanere ancora sotto la doccia. Mi scuso con tutti per questo, ho sbagliato: da capitano non avrei dovuto dire certe cose, nemmeno in un momento di rabbia. Clima ostile? Sinceramente non lo avverto...”.

Sezione: Le avversarie / Data: Lun 30 ottobre 2017 alle 14:24 / Fonte: blunote.it
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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