In una lunga e articolata conferenza stampa, riportata dal collega Samuele Sansonetti di TusciaWeb, il presidente della Viterbese, Piero Camilli, ha annunciato:  “Iscrivo la squadra ma allo stadio non ci metto più piede”. 

Il presidente gialloblù viene descritto scuro in volto dopo i giorni tumultuosi del recente passato. Nemmeno il tempo di vincere la coppa Italia che il club di via della Palazzina è rimasto sospeso in un limbo sempre più precario, tra minacce d’addio e dubbi sul futuro. Stamani, a otto ore esatte dalla scadenza indicata dalla Lega per la consegna della documentazione relativa all’iscrizione al campionato, arriva la decisione definitiva dell’imprenditore ed ex sindaco di Grotte di Castro.

“Mi hanno convinto i miei figli. Per me è l’ultimo atto d’amore ma confermo che me ne vado. In attesa di un acquirente serio andremo avanti con Ranucci amministratore e una serie di Berretti più qualche tesserato. Chi vuole fare calcio a Viterbo lo può fare facilmente: è tutto pronto, basta solo un po’ di serietà.

Se non si presenta nessuno andremo avanti con i ragazzi preparando la squadra alla serie D. Io mi tiro fuori. I numeri sono importanti e quando fai 40mila euro di sponsorizzazioni, 101mila d’incassi in campionato e ne spendi 160mila nella gestione logistica delle partite capisci che non siamo in una città da serie C. Sono qui da sei anni e ci ho messo tanti soldi e tante speranze. Speravo che la città si svegliasse ma non è stato così. Un altro numero importante è quello relativo agli abbonamenti in curva: 22 interi, 9 ridotti, 14 donne e 8 under. Se ne fanno più a Vitorchiano.

Viterbo a livello calcistico non interessa a nessuno. Io la Viterbese la regalo ma non basta nemmeno questo. Paris (un possibile acquirente, nda) è venuto a farsi pubblicità su un Maserati preso a noleggio. Ho avuto anche altri incontri ma al momento della fideiussione sono scappati via tutti. La mia decisione è irrevocabile: me ne vado. Non compro un giocatore e fuori tutti i dirigenti. Il ritiro si farà qui a Viterbo, in attesa di qualcuno che se la prenda. Sapete quanto costa un campionato? A me quasi tre milioni di euro. I consulenti che mi curano i bilanci mi dicono che sono pazzo a investire nel calcio cittadino. E’ arrivato il momento di ascoltarli”.

Piero Camilli non è nuovo a prese di posizione dure. Ultimamente ad Arezzo ha creato polemica la storia dell'aggressione del figlio Luciano al presidente La Cava prima della gara di ritorno dei play-off.

L'anno scorso Camilli tenne la squadra in stand by per mesi per protesta contro l'inserimento della Viterbese nel girone sud, cominciando il campionato in autunno inoltrato e trovandosi costretto a disputare le gare di recupero a ritmi serrati.

Nella sua carriera da presidente c'è anche un biennio da azionista nel Pisa e il lungo periodo alla guida del Grosseto, acquistato nel 2000 e abbandonato improvvisamente nel 2015, senza iscriverlo al campionato di Lega Pro.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 24 giugno 2019 alle 21:58 / Fonte: amarantomagazine.it
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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