“Nel calcio non esiste la meritocrazia”. Lo dice Eziolino Capuano, lo diciamo noi, numeri alla mano. Riparte la serie C e il tecnico è fermo ai box. Un’auto da corsa con le coperte sugli pneumatici e un propulsore pronto ad esplodere. Nel calcio i risultati sono tutti, nel suo caso non servono. “Perché sono scomodo – si confessa in un’intervista a Il Corriere del Pallone (www.ilcorrieredelpallone.it) – Poi mi chiamano a mettere il defiblittarore e quasi sempre ci riesco”.

Intanto si parte senza di lui. “Io aspetto. Dopo gli ultimi 7 anni che per i risultati ottenuti è anche inutili commentarli. E’ normale in questi casi che, come diceva qualche mio collega, che la meritocrazia non esiste. Non serve fare benissimo sperando di far parlare il campo. Inutile parlare di quello che ho fatto, ma al mio rientro avrò le motivazioni giuste”.

La serie C di quest’anno è un grande campionato. Capuano sarebbe un ottimo protagonista: “Nel girone C c’è grande blasone grazie a lub come Reggina, Catania Ternana e Bari. Io metterei anche Teramo tra le big, sono squadre che farebbero bene anche in serie B. Quello che sta per iniziare sarà uno dei campionati più avvincenti e più belli, senza dimenticare il ruolo che avrà l’Avellino che sta facendo benissimo”.

Capuano era destinato proprio all’Avellino: “Non ci sono rimasto male per il mancato accordo, dopo tanti anni sembrava fatto. Non serbo alcun rancore, seguirò l’Avellino con piacere e simpatia e spero di allenarlo un giorno”. 

L’analisi di Capuano è sempre supportata dalla sua maniacale conoscenza delle squadre: “La Casertana può disputare un ottimo campionato. Non dimentichiamo il Potenza che l’anno scorso ha fatto un capolavoro e contro il Catania non meritava di uscire. Voglio vedere la Cavese, ha operato bene, preso giocatori di talento, non mi meraviglierei se si ritrovasse tra le protagoniste”.

Eziolino Capuano dice anche chi allenerebbe: “Come calciatore sarebbe facile guidare dire Antenucci e adesso addirittura Denis, sono calciatori che hanno un recente passato di grande livello alle spalle”.

E allora perché Capuano è fermo? “All’inizio mi ritengono scomodo, non lo capisco. Poi, quando le cose si mettono male chiamano me, metto il defibrillatore e salvo sempre le squadre”. Come se fosse scritto nel suo karma.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 24 agosto 2019 alle 19:45 / Fonte: il corriere del pallone.
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
vedi letture
Print