Prima che inizi la giornata calcistica di campionato, ritorniamo un attimo indietro alla gara di mercoledì scorso vinta dal Potenza ai rigori sul Monopoli che è valsa per i rossoblu il passaggio ai quarti di finale della competizione della coccarda.
Una gara equilibrata tra le due formazioni che si sono incontrate per la terza volta nel corso dell stagione e che oramai si conoscono bene, a dimostrarlo ci si è messo il risultato (0-0) e la sfortuna (il rigore sbagliato da Genchi).
Proprio i rigori sono il centro di questa riflessione come della partita vinta mercoledì scorso dal Potenza al "Viviani".
Li definiscono come una lotteria, i rigori per qualcuno sono questione di fortuna o di forza, c'è chi calcia di precisione e chi chiude gli occhi sperando che la palla entri, poi c'è chi fa una finta prima di calciare e chi vuole ipnotizzare il portiere avversario con un balletto memorabile ed indimenticabile il balletto di Zaza contro la Germania (AAAHH!)...
E per il portiere? Cosa rappresenta un calco di rigore per un portiere
In un frangente di gara come quello dei penalty si è uno contro uno, dopo una partita lunga, davanti all'avversario che non sai se ti calcia alla destra o alla sinistra, se te la piazza all'angolino (la sfortuna di Genchi nel primo tempo con la palla che sarebbe entrata se avesse toccato la traversa un millimetro più in basso...) o vuole beffarti con un cucchiaio (Totti ad Euro 2000 insegna, nda).
Eppure dietro quei momenti c'è uno studio ed un metodo per prepararsi, ce lo hanno insegnato Sebastian Breza, Peppe Catalano ed il Potenza. Il giovane canadese classe 1998, dopo una stagione da titolare lo scorso anno in Serie D ha acquisito la promozione sul campo divenendo professionista (aveva assaporato la Serie A con tre panchine con il Palermo nella stagione 2016/17, nda) e giocando la sua prima stagione in Serie C dietro all'esperto Ioime e al fianco dell'amico e collega Mazzoleni, altro bel portiere che il Potenza ha in dote.
Breza quest'anno si è messo in mostra solo in Coppa Italia giocando proprio mercoledì scorso la quarta partita e diventando l'eroe della serata dopo 120 minuti di agonia, non sul campo ma sugli spalti per via del freddo e dell'ansia della gara, parando due rigori a Mendicino e Donnarumma.
Dietro le due prodezze di Breza, c'è il lavoro e lo studio del preparatore dei portieri rossoblu Peppe Catalano che ha messo sotto la lente di ingrandimento la rosa del Monopoli fornendo preziosissime indicazioni al gigante buono, a dimostrazione che il ruolo del portiere non è solo questione di fortuna e bravura ma che dietro si nasconde un approfondito lavoro di studio e analisi.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 09 febbraio 2019 alle 15:30
Autore: Salvatore Colucci / Twitter: @salvocolucci
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