Metti insieme un campo di calcio, un arbitro, un gruppo di migranti del centro di accoglienza e nasce una squadra di rifugiati che si allena quasi quotidianamente e sogna di iscriversi a un campionato. Lamine ha 20 anni e viene dal Gambia. Da circa 6 mesi è ospite del centro di accoglienza temporaneo di Rifreddo, a Potenza, gestito dalla cooperativa Auxilium. Si tratta di un ex hotel poco distante dal campo di calcio. Lamine è allenatore professionista, in Gambia possiede l’equivalente della qualifica italiana. La sua competenza insieme alla passata esperienza della squadra di calcio di rifugiati Optì Pobà, nata a Potenza nel 2014 con un gruppo di migranti ospiti della stessa struttura di Lamine, hanno dato origine a un nuovo gruppo di giocatori che attraverso lo sport ritrovano una ragione di vita.
“La squadra si è formata per puro caso circa un mese fa – spiega Francesco Giuzio, presidente dell’associazione Optì Pobà che attualmente si occupa di accoglienza attraverso attività culturali volte all’integrazione – Inizialmente ne facevano parte 100 ragazzi, adesso sono arrivati a una trentina. Succede sempre così. Qualcuno abbandona, qualcun’altro viene trasferito”. Questo è il motivo per cui, sorta come Associazione sportiva dilettantistica, Optì Pobà nel tempo si è trasformata in un’associazione culturale della quale la squadra di calcio è solo una delle missioni.

Costituita da 60 rifugiati, inizialmente risponde alla sola necessità di offrire loro un modo per riempire le giornate. Dai semplici allenamenti e dalle partite nel campo di Rifreddo, prende successivamente forma l’idea di istituire una vera e propria società, più strutturata, che consenta ai ragazzi di uscire da Rifreddo - a dieci chilometri da Potenza, sulla strada verso Pignola, in montagna - e creare una vera occasione di integrazione attraverso la partecipazione ai campionati. È questo, infatti, l’obiettivo della neo nata squadra. Per due anni Optì Pobà - il cui nome deriva dal nome di fantasia attribuito a un fantomatico giocatore del Lazio dall'allora candidato alla presidenza della Fgic Carlo Tavecchio -   partecipa al campionato provinciale Opes, fuori dalla Figc, che consente al gruppo di spostarsi, farsi conoscere, visitare posti e cercare di abbattere i pregiudizi. “Ogni volta che andavamo in una diversa località – racconta Francesco – tornavamo con i borsoni carichi di completi per fare allenamento ma anche di indumenti generici. Si era creata una catena di solidarietà spontanea”.

Oggi come allora la nuova Optì
Pobà ha bisogno del contributo di tutti per riprendere un percorso interrotto. A tutte le società sportive e non, l’invito dell’associazione a donare abbigliamento per giocare e attrezzature sportive che non servono più. Un piccolo gesto per fare avverare un sogno. Come quello di Abdul Lateef Bello, nigeriano, calciatore di serie A in Libia ed ex giocatore Optì Pobà: adesso gioca in eccellenza nel Lagonegro.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 21 giugno 2017 alle 21:29 / Fonte: Anna Martino.
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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