La riforma dei campionati per alzare il livello tecnico, per aumentare l’appeal è uno dei punti cruciali da snodare nel breve tempo possibile. Presto ci saranno le elezioni Federali e in questo proposito uno dei candidati, Carlo Tavecchio, attualmente a capo della Presidenza FIGC ha proposto una riforma dei campionati, presentandolo nel suo programma assieme agli altri obiettivi da raggiungere.

Andiamo a guardare nello specifico la proposta di Tavecchio.

La sua riforma coinvolgerebbe tutti i campionati professionistici, ma anche la Serie D. Secondo quanto dichiarato in diverse occasioni una riduzione della Serie A è, almeno attualmente, una via non percorribile per la stessa volontà dei club di maggioranza. Questo vuol dire che fino alla stagione 2020/2021. Inoltre, la riforma dei campionati riguarderebbe anche le questioni economiche e finanziarie.

Gli obiettivi della riforma sono i seguenti:

~~•adottare nuovi format dei campionati professionistici e di quello di Serie D;
 dare regole sportive certe alle società sportive professionistiche e a quelle di primo livello del dilettantismo;
•preparare un piano sportivo triennale per poter pianificare il futuro;
•dare stabilità e certezza economica al sistema professionistico;
•finalizzare la mutualità ai soli investimenti produttivi;
•sviluppare una riforma “facile” dove tutte le componenti possano godere di grandi vantaggi a fronte di piccole rinunce.

Partiamo dalle questioni finanziarie, Tavecchio avrebbe intenzione di aumentare i finanziamenti alla Serie B e alla Lega Pro, attualmente quantificabili come 5 milioni di euro, cioè il 40%, che per la Serie B arriverebbero dai proventi del Decreto Pannucci. Come già discusso, invece, la Federazione cercherà di recuperare delle risorse dal CONI.

Entriamo nel dettaglio sulle riforme categoria per categoria.

~~Partendo dalla Serie A abbiamo anticipato che fino al 2020 non sarà possibile procedere verso una riduzione delle 20 squadre partecipanti, come auspicato da molti, ma Tavecchio pensa ad un modo utile per aumentare la competitività e una maggiore stabilità economica. Si è pensato infatti ad una riduzione delle retrocessioni, da 3 a 2, più una decisa dallo spareggio tra una squadra di Serie B e una di Serie A. La modalità di retrocessione può essere valutata in seguito. In questo modo, il presidente Federale prevede la liberazione di 30 milione a fronte dei 60 “paracadute”. DI questi 20 saranno destinati alla Serie B e 10 alla Lega Pro. Non ci sarebbe, così, costi aggiuntivi per la Serie A.

Per quanto riguarda la Cadetteria gli obiettivi sono quelli di arrivare a destinare il 7.5% dei diritti TV provenienti dalla Serie A. Al momento di parla di 90 milioni. Questo è possibile tramite la modifica della Legge Melandri e del Decreto Pannucci. Inoltre si punta alla riduzione delle squadre da 22 a 20 in due o tre stagioni tramite la diminuzione delle promozioni in Serie A che passerebbero da 3 a 2 e mantenendo però intatte le retrocessione, 3. Diminuire le spese per le società cercando di coprirne il 40%.

~~Per la Lega Pro si pensa ad una drastica diminuzione delle squadre partecipanti, ma l’obiettivo primario è quello di arrivare alla mutualità di 40 milioni che arriverebbero in questo modo: 22 milioni dalla Legge Melandri, 10 dal paracaduti di cui abbiamo parlato in precedenza, 5 dall’emendamento del decreto Pannucci e 3 da un contributo aggiuntivo che arriverebbero dalla Federazione. Passando alle questioni sportive, si pensa a una riduzione delle squadre da 60 a 40, eliminando quindi un girone. Per arrivare a ciò si dovrebbero bloccare i ripescaggi per due stagioni o al massimo tre accompagnato o sostituito nel quarto anno da un aumento delle retrocessioni o diminuendo le promozioni dalla Serie D, tutto ciò avverrebbe in 4 stagioni al massimo.  Si auspica a un sistema di 3 promozioni e 6 retrocessioni. Un’altra questione economica sarebbe quella di coprire con la mutualità del 40% dei costi medi di ogni società.

Infine la Serie D. Il progetto è quello di costruire n tre anni una suddivisione della Serie D, creando una Serie D Elite a cui parteciperebbero 72 squadre suddivise in quattro girone di 18 ognuna. Poi ci sarebbe la Serie D con 8 gironi da 18 squadre, con 6 promozioni e 12 retrocessioni. Le questioni finanziarie arriverebbero anche della prima categoria dilettantistica, tramite l’auspicio di una mutualità di 4 milioni per la Serie D Elite da prelevare dalle risorse del Cecreto Pannucci. Invece la Serie D non avrebbe delle risorse finanziarie statali ma avrebbe delle entrate economiche che arriverebbero dal risparmio delle spese arbitrali, cioè 3.5 milioni.

~~Tornando alle questioni economiche, Tavecchio propone una nuova struttura contrattuale nella quale sarebbero predeterminati gli stipendi dei calciatori già al momento della firma, questo però sarebbe previsto solo per i contratti dei calciatori professionisti. Lo scopo finale è quello di aumentare la stabilità economica dei club, ma anche la possibilità di progettare a lungo termine, in quanto la riforma permetterebbe un abbassamento delle spese.

Inoltre come abbiamo anticipato in un nostro precedente articolo, Tavecchio pensa alla introduzione delle Squadre B, ispirandosi al modello tedesco della Bundesliga. Aggregare al campionato di Lega Pro le seconde squadre delle società di A in cui mandare i giovani a crescere. Queste squadre non potrebbero essere promosse o retrocesse. Ma alla base, per l’iscrizione non ci dovranno essere dei conflitti di interesse, cioè i Presidenti non dovranno avere diritti di voto nell’ambito della Lega.

Infine un passaggio sugli impianti. Prioritaria la facilitazione burocratica per la costruzione di stadi di proprietà e di impianti sportivi, ma in ogni caso le società dovrebbero essere disposte ad investire. In questo caso un primo passo è stato fatto grazie alla convenzione con il Credito Sportivo e con il Politecnico di Milano.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 21 febbraio 2017 alle 19:06 / Fonte: Sportcampania.it
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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