Il girone di andata si chiude con una vittoria e i numeri di questo Potenza sono da grande squadra: 39 punti e secondo posto in classifica alla pari del milionario Bari anche se a dieci punti da una incredibile Reggina che dimostra la sua incontestabile forza vincendo a Lentini all’ultimo assalto.

A inizio campionato nessuno avrebbe ipotizzato i rossoblu a braccetto con i baresi e addirittura con la possibilità di dire la propria per la promozione in B in un girone difficilissimo. La città sta vivendo un miracolo sportivo che proietterà Caiata, Raffaele e lo splendido gruppo di calciatori e addetti nella storia del calcio e dello sport potentino. Ecco, è proprio questa possibilità che, probabilmente, non va a genio a qualcuno che invece di adoperarsi per il bene della città non perde occasione per criticare e cercare di ostacolare qualsiasi iniziativa. Fortunatamente dall’altra parte ci sono decine di migliaia di persone che tentano di far rinascere la città a discapito dei tanti gufi. Nel frattempo, il 2021 si avvicina, si comincia il 2020 con la trasmissione Rai “L’Anno che verrà” che sarà trasmessa ancora una volta dalla città capoluogo di regione, dalla centralissima piazza Mario Pagano, un segnale di rinascita che dovrebbe dare l’input per fare cose meravigliose negli anni seguenti. Bisognerebbe seguire l'esempio del Natale e delle iniziative messe in atto da pochi "illuminati" che sono riusciti a pensare una Potenza turistica anche per il futuro. Queste persone sarebbero da premiare non una ma mille volte...

L’amministrazione comunale ha il dovere di capitalizzare e utilizzare qualsiasi finanziamento per dotare la città di quelle strutture all’avanguardia che non sono un FAVORE ai cittadini come qualcuno potrebbe pensare ma un DIRITTO per migliorare la qualità della vita e per riconoscere il giusto valore che lo Sport può offrire. E' miserrimo fare l'equazione spettatori/capienza stadio o utilità di una nuova struttura. Questa "formula" matematica esprime pochezza di idee. Invece, accettiamo le nuove iniziative e apriamoci a coloro che veramente vogliono fare qualcosa di positivo, pensiamo positivo e togliamoci di dosso quel pessimismo atavico che spesso serve solo a manifestare una incapacità di proporre perché è più facile criticare che avere idee e condividerle.

Ecco, servirebbe una fabbrica di idee, servirebbe una fabbrica di buonsenso, servirebbe una fabbrica di ottimismo e cacciar fuori l’amore per questa città troppo spesso bistrattata e violentata, cercando di isolare i mestieranti di pessimismo e facendo capire che vivere in una città migliore è un vantaggio anche per loro.

Avremmo potuto scrivere di calcio, di questo ne parla egregiamente Mario Pesarini nel suo pezzo (clicca qui), ma questa volta preferiamo prendere spunto dal calcio per esprimere una convinzione: Potenza, la nostra città, deve rinascere senza ipocrisie di sorta, senza speculazioni più o meno evidenti. Condividiamo quei movimenti spontanei che hanno detto basta e che vogliono far progredire e comprendere “La grande bellezza” per intraprendere un viaggio che porti il capoluogo di regione verso un futuro roseo, un viaggio che non sia immaginario -come nel film- ma che porti al risorgimento, vero e possibile. Forza Potenza, principalmente come città.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 16 dicembre 2019 alle 00:50
Autore: Rosario Cammarota
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