Potenza Calcio e San Gerardo, le due essenze che cementano lo spirito d’appartenenza alla comunità potentina.

Le luminarie, colorate ed  intriganti,  che “avvolgono” il centro storico del capoluogo della Basilicata rivelano l’arrivo della FESTA.

Come sempre c’è la spasmodica attesa per i  festeggiamenti  d’ “u’ Prut’ttor’ ”, un vero e proprio evento per la comunità del capoluogo. La città,  in questi giorni,  si “scieta” dal suo torpore invernale e cerca di dare  il  meglio di se stessa, coinvolgendo  le migliori realtà associative  del territorio. Quest’anno, poi, l’aspettativa è ancora maggiore  perché ricorrono i 900 anni dalla morte del Santo ed, anche,  perché la celebrazione coincide con l’elezione della nuova amministrazione comunale.

Faccio notare che Potenza è una città di emigrazione, prima manuale ed ora intellettuale.  Lo era nel passato , lo è tuttora  e, si spera, non lo sia nel futuro.

Non poche sono  le intelligenze cittadine, che  lasciano malvolentieri  Potenza,  per centrare, in  altra parte d’Italia e del mondo,  i loro obiettivi lavorativi. Molto spesso con successo! E tanti  sono i  giovani, residenti  per lavoro o studio in località lontane, che   affrontano, in alcun casi ,  un faticoso viaggio, per ritornare in città,  in questi giorni dedicati alla ricorrenza del Santo Patrono. I gruppi che maggiormente si  impegnano per la riuscita delle manifestazioni  della festa  e per la Parata dei Turchi sono: l’Associazione Culturale  “Portatori del Santo”, “I Portatori della Iaccara”, “I Cavalieri del Santo”, e per i riti religiosi  “San Gerardo La Porta”. I Portatori del Santo curano, anche,   l'allestimento di stand gastronomici con un cartellone musicale, che quest’anno è di estrema qualità, con l’intento di animare ed organizzare  le serate/nottate della gioventù cittadina  e non solo.  “I Portatori della Iaccara” invece,   già dai mesi precedenti la Parata, si impegnano  in una faticosa attività preparatoria delle canne. Provvedono ad   ordinarle, allinearle,  selezionarle e pulirle  per poi utilizzarle per  preparare  quel fascio, cioè la “IACCARA” di una lunghezza di circa 12 metri e circa una  tonnellata di peso. Nella parata, la Iaccara, con a cavalcioni   una figura burlesca,  è portata a spalla, a turno,  da 22/26 portatori per volta, nel poco agevole percorso,  fino a Pizza Matteotti.  Qui  viene, quindi,  innalzata a braccia, nella sua lunghezza e, quindi,  scalata e incendiata dal Capoiaccara.  Certamente  portare a spalla il Tempietto di San Gerardo, così come la pesante e malagevole  Iaccara,  nelle lunghe e pendenti strade percorse dalla Parata dei Turchi,   è da considerare una testimonianza del legame dei giovani verso la comunità  del capoluogo.   E poi segnalo  l’ “A.C. Team Over 40, Potenza” che ogni anno (questo è il 23°!)  organizza  un pranzo , devolvendo l'incasso  in beneficienza.

La città nei giorni dedicati alle festività del Santo è particolarmente animata e attiva ed è “vissuta” intensamente, dalla “meglio gioventù” lucana.

La tradizione va preservata e tutelata, dai disfattisti in circolazione.

E' il momento della... festa!

In foto: la “scalata” della Iaccara!

Sezione: Editoriale / Data: Dom 26 maggio 2019 alle 10:58
Autore: Giuseppe Rita
vedi letture
Print