La Basilicata conta 131 comuni e una miriade di orgogliose frazioni che non di rado si arroccano anche e non solo al proprio campo di calcio: ne deriva che in regione si possono a buona ragione ipotizzare non meno di 150 campi da gioco per il calcio a 11. Tanti in erba naturale, moltissimi in erba sintetica.

La riflessione che snocciola deciso Gerardo Passarella è che “assolutamente non si può dire che la politica regionale e comunale dalle nostre parti non si dia da fare per dare almeno concretezza e sfruttabilità all’impiantistica sportiva in supporto alle politiche giovanili e non solo, è evidente che questo slancio andrebbe premiato a sua volta dall’istituzione sportiva deputata a rilanciare poi l’attività sportiva pura. È così? I numeri sembrano smentire qualsiasi approccio accondiscendente visto che ad oggi le sole Società aventi diritto di voto per le prossime elezioni per la Presidenza del Comitato sarebbero solo 108… più di un qualcosa non torna”.

Secondo l’esperto tecnico potentino “Sarebbe il caso che anche la politica del mondo reale si desse una mossa e pungolasse a dovere chi deve poi far vivere questi benedetti impianti perché questo vivacchiare non è più sostenibile ed adeguato ai tempi. Oggi la Basilicata con tutti i suoi campi, i suoi spazi aperti, la sua grande passione e le virtù e l’animo delle sue genti è pressoché la tra le ultime regioni italiane a portare giovani al professionismo e non lo dico io ma lo dicono i numeri e i report annuali della FIGC. Ricordo a qualcuno che nel 1982 tra i 22 Campioni del Mondo uno era nostro…”

Continua Passarella: “Piazze, strade, campetti e slarghi sono stati per decenni i nostri stadi e anzi vorrei ricordare che in Italia, in ogni comune, ci si è sempre sentiti legati al Sindaco, al Maresciallo dei Carabinieri, al parroco e alla squadra del paese… oggi abbiamo i campi ma scarseggia l’attività. Assurdo”

Sezione: Focus / Data: Mar 14 settembre 2021 alle 18:49
Autore: Redazione 3 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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