La penalizzazione in atto macchia il capolavoro rossoblù, una squadra maturata nei mesi, che ormai è al passo delle migliori formazioni. Ad esempio di Avellino e Benevento con cui condividerebbe la seconda piazza considerando i punti sul campo. E, azzardiamo ancora di più: forse il Taranto rappresenta per organizzazione tattica e coesione di squadra, al momento, l'espressione più convincente del girone C. In ottica playoff è una considerazione che autorizza a sognare. Ed Ezio Capuano si gode la sua creatura. Come non farlo. "Gara di qualità ed intensità altissime - attacca subito Capuano - E' dall'inizio dell'anno che facciamo queste prestazioni. A volte non ci siamo riusciti, ma ad una giornata dal termine abbiamo già raggiunto un risultato storico. Penso che nessuno avrebbe potuto immaginare un simile percorso. Siamo di fatto secondi in classifica e nessuno può cancellare questo dato oggettivo. Ora in città si può parlare di calcio e gioire per la propria squadra: è un successo che rivendico.". Si entra nel cuore dell'analisi della sfida. "Ci siamo messi 3-4-3 senza timori, l'abbiamo preparato come al solito, una partita da Taranto. Non ci siamo mai accontentati nemmeno dopo l'1-0. In pratica non abbiamo mai sofferto. Cosa ha fatto la differenza? Spezziamo la gara con il primo cambio, chi subentra fa sempre bene. Siamo stati bravi nelle letture, Ferrara? E' rientrato martedì e ho deciso nella rifinitura".

Capuano si toglie qualche sassolino. "Sono 66 punti costruiti con grande sacrificio, giocando a volte in campo neutro, subendo una doppia penalizzazione perché ci metto anche l'impatto psicologico del -4. Abbiamo subito un furto a Crotone. Tutti dicevano che avevamo preso giocatori che altrove non giocavano. Non sono come finiranno i playoff, ma questa squadra è negli annali della storia calcistica tarantina. Il segreto di questo Taranto al centro di tante problematiche? Basta isolare la squadra. Ho chiesto solo di battere l'Avellino, volevo vedere entusiasmo perché quanto è stato fatto sul campo non ce lo toglierà nessuno". La ferita del post Casertana resta ancora aperta. "Non serve prendersi gli applausi, sono andato via negli spogliatoi come al solito. Io sono rimasto in panchina dopo il ko con la Casertana e qualcuno si dovrebbe vergognarsi per quello che è avvenuto. Purtroppo quella serata non riesco a dimenticarlo". 

Sezione: Gli ex rossoblu / Data: Lun 22 aprile 2024 alle 11:39 / Fonte: cronachetarantine.it
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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