Ci sono storie che hanno impatto differente sul cuore. Storie che quando le racconti, la voce trema come una foglia durante le allerta meteo (vere e/o presunte). Quando si parla di Giuseppe Coccia, una corsia preferenziale si apre nella mente di chi conosce le parole come sacrificio, fatica, sudore. La voglia costante di lavorare solo su se stessi, mentre il mondo attorno focalizza la propria attenzione su quelli più appariscenti, ma con meno sostanza. 

Una crescita costante, quotidiana, fatta di piccoli passi che lo hanno portato a realizzare un sogno che sembrava così lontano: quello di esordire arrivare in Serie C quando pochi ci credevano dopo quattro anni di D con il Manfredonia.Perché in qualche modo un calciatore così ti porta ad essere sempre dalla sua parte, perché lo guardi e capisci quanta strada ha dovuto fare, e quanti bocconi amari mandar giù, per arrivare dov’è adesso.Mister Ragno ne ha intuito le potenzialità e capacità con questo montese classe 93 che è uno dei pilastri dell'attuale Potenza.

Sempre sudore. In ogni allenamento, in qualsiasi minuto giocato, senza fare distinzione di risultato o avversario. Convincere la mente che ogni pallone sia il più importante da giocare, che ogni avversario "saltato" possa rappresentare poi una grande occasione per la propria squadra.

Soldato, ma non solo Coccia. Pensare ad un giocatore di sola quantità sarebbe però riduttivo. C’è intelligenza, ci sono piedi buoni, c’è un cambio passo che spesso manda fuori giri l’avversario.Ricordare chi eri è la prima regola per scoprire chi sarai. Questo Coccia può incredibilmente solo migliorare...e ancora e ancora verso traguardi sempre più prestigiosi da raggiungere con la maglia del Potenza...

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 20 novembre 2018 alle 21:20
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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