«Vuoi fare il maschio? Le persone come te devono morire. E ora ti facciamo vedere come le prendi». Due bulli hanno picchiato Giulia Ventura, 31 anni di Potenza, che in un post su Facebook ha denunciato di essere stata pestata in strada. Stava ascoltando musica con le cuffiette mentre camminava a piedi e si è ritrovata di fronte a due ragazzini aggressivi. Non ha avuto il tempo di parlare che è stata colpita con un pugno in faccia. Altri due colpi prima di cadere a terra svenuta. «Il mio orientamento sessuale - dice Giulia - è affare di politica? Merito di essere ridotta così da due piccoli teppisti di probabile inclinazione fascista?».

Questo è quello che ha scritto sulla sua pagina Facebook, pubblicando anche le foto che la ritraggono con il volto tumefatto a seguito del pestaggio: «Ero indecisa sul rendere pubblico o meno ciò che mi è accaduto, ma ho deciso di farlo perché non si ripeta mai più una cosa simile.
Era mercoledì sera, cammino a piedi, in questa meravigliosa città di Potenza, con le mie cuffiette blu nelle orecchie, sento qualcuno blaterare verso di me, non capendo cosa stesse accadendo, mi tolgo le cuffiette e vedo due ragazzini che, attraversando la strada e si mettono di fronte a me, intralciandomi il passaggio. Chiedo loro che problemi avessero e dopo due spintoni che mi hanno atterrata, ancora cosciente sento una frase:
"Le persone come te devono morire, vuoi fare il maschio? E mo ti faccio vede come abbuscano i maschi".
Non ho il tempo di rispondere che il primo pugno mi rompe il labbro, il secondo il naso, il terzo l'occhio. Mi alzo e cerco di difendermi con una testata che credo abbia rotto il naso al mio ammiratore, ma poi cado. Sento due calci, uno sulla costola e uno sulla spalla e svengo.

Mi riprendo dopo qualche minuto in una pozza di sangue, metto la sciarpa in bocca, per via del troppo sangue che perdevo e vado a casa. Per non spaventare mia madre decido di andare in garage per sciacquarmi il viso, tumefatto. Alla mia vista davanti lo specchio, svengo nuovamente.
Prendo le forze in mano e torno a casa, mi infilo nel letto con forti dolori ovunque.
L'indomani il naso non cessava di perder sangue e decido di andare in ospedale, la denuncia parte d'ufficio.
Ora. Dopo tutto questo, ditemi, il mio orientamento sessuale è affare di politica? Sono forse una sovversiva che merita di essere ridotta così da due piccoli teppisti di probabile inclinazione fascista? Credevo di aver superato quella fase, quando già nel 2009 venivo aggredita in villa, ma mi sbagliavo.
Passa il tempo, ma non passano le schifezze dovute ad un'ignorante ineducazione. Sarà colpa dei ragazzini, si, ma anche i genitori dovrebbero pensare ad andare a cogliere broccoli e non a fare figli, se questi sono i risultati.
Ció che avete fatto a me non deve MAI PIÙ ESSERE FATTO AD ESSERE UMANO».

LE PAROLE DI GIULIA - «Mi riprenderò presto ma ora voglio andare avanti e non pensarci troppo»: così su Facebook la donna di 31 anni che ieri aveva scritto di aver subito, mercoledì scorso, a Potenza, un’aggressione a sfondo sessuale.
«Ringrazio tutti per il sostegno dimostratomi anche se - ha aggiunto - non sono riuscita a rispondere a tutti. Ognuno di voi mi ha fatto una carezza al cuore e perciò vi ringrazio. Non voglio visibilità, né giornali o tv al mio seguito». La donna ha evidenziato di aver scritto dell’aggressione «affinché tutto ciò non accada mai più a nessuno, uomo, donna o asessuati».

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 18 gennaio 2020 alle 21:09 / Fonte: Gazzetta Del Mezzogiorno.
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
vedi letture
Print