Domani al Viviani il Potenza affronterà la Virtus Francavilla in un vero e proprio spareggio salvezza, se i rossoblu dovessero vincere riuscirebbero ad agguantare l'obiettivo senza doversi affidare ai risultati delle altre squadre o sperare in disgrazie altrui. Il Potenza troverà il tifo delle grandi occasioni che sosterrà per tutta la partita il Leone come, oltretutto, ha sempre fatto in questa stagione non proprio soddisfacente. Pietro De Giorgio, chiamato a salvare la barca dopo il tracollo con il Foggia, crede nelle possibilità dei propri ragazzi e nella voglia di rivalsa per chiudere nel migliore dei modi un campionato molto al di sotto delle aspettative. Ecco le sue parole nella conferenza stampa di presentazione del match.

Gara da vincere, come si prepara questo tipo di gara. "Siamo arrivati alla partita, perché domani domani è l'ultima partita di campionato. La salvezza è nelle nostre mani, la partita si prepara da sola, con lo stadio pieno, sia a livello emotivo che caratteriale e di motivazioni. quello che dobbiamo fare in campo è vincerla, con coraggio, pressione in avanti, giochiamo in casa e vogliamo dimostrare al pubblico che la squadra vuole vincere dimostrandolo con i fatti"

Serve attenzione o spregiudicatezza. "L'attenzione è la qualità migliore che dobbiamo avere, non è che dobbiamo andare all'arrembaggio. Ho intenzione di mettere qualche giocatore con qualità in più per provare a vincerla, ma con attenzione, quello che può cambiare è l'atteggiamento essere propositivi e andare a pressare un po' più in alto, giocando in casa dobbiamo averlo".

Come Messina, lo stesso carattere del primo tempo. "Quello che ho cercato di fare la settimana scorsa è stato lavorare sull'aspetto mentale, la situazione era drammatica perché i ragazzi dopo Foggia hanno subito il colpo, quello che ho detto loro di avere una accortezza tattica, pretendevo da loro una partita molto tattica e dimostrare di essere squadra, cioè muoverci in campo tutti insieme, è differente dalla parola gruppo perché la squadra è diversa dalla parola gruppo, i ragazzi l'hanno dimostrato anche se potevamo fare meglio a livello di possesso, di qualità e di fraseggio ma capisco che il momento era delicato, c'era un po' di paura, si è rischiato un po' poco, però sono rimasto contento. L'approccio che ho visto la prima settimana è lo stesso di questa, anzi ho visto di nuovo il 'credere nei propri mezzi', ho visto molti giocatori che hanno cercato la giocata importante, che si son presi più responsabilità in fase di possesso e in fase di costruzione, ciò che è mancato a Messina. I ragazzi stanno bene, sono molto fiducioso perché l'atteggiamento, la testa sono quelli giusti".

La responsabilità di salvare il Potenza, che potrebbe aprire le porte di un incarico "importante" per De Giorgio. "La responsabilità è per tutti, per me, per i giocatori, per la tifoseria, tanto è vero che domani ci sarà il tutto esaurito. Per il momento che attraversa il Potenza Calcio ognuno deve sentirsi responsabile, chi ama questa maglia, chi lo fa per lavoro o per passione avverte la responsabilità. Per quanto riguarda la mia situazione personale, io devo pensare a domani, non ho altri pensieri che la partita di domani, poi per quanto riguarda il futuro vorrei fare questo per mestiere, ci sto provando ma ne parleremo domani alla fine dell'incontro, in questo momento non riesco a vedere oltre, vedrei un muro nero. Sono concentrato solo sulla partita ed è quello che mi interessa". 

Su quali calciatori si dovrà porre più fiducia, nella gara contro la Virtus. "Tutti i giorni visioniamo i video anche degli allenamenti confrontandoli con i dati, e quelli di questa settimana sono stati molto più alti quindi la squadra anche a livello fisico è cresciuta molto e siamo molto contenti sia dell'aspetto fisico sia di come si sono allenati. Quando sono tornato ho visto giocatori presi a gennaio che non conoscevo ma Burgio ha fatto molto bene a Messina, Castorani non ho esitato a schierarlo titolare, perché in settimana mi aveva dimostrato di essere in buona condizione, anche Steffè aveva fatto lo stesso, aveva dato degli input molto importanti in allenamento tanto è vero che è entrato e ha fatto molto bene in partita, come ha fatto Maisto, un altro ragazzo che non conoscevo. Serve esperienza ma anche freschezza, corsa e anche un pizzico di spensieratezza, domani dobbiamo trovare il giusto mix perché è una partita talmente complessa dove non posso preferire una qualità rispetto all'altra, in questa gara ci vuole un mix di tutto, qualità, quantità, esperienza, freschezza e spensieratezza".

La Virtus e le contromosse su Artistico. "Affrontiamo un avversario forte , di giocatori importanti, una società che sono più anni che sono in Lega Pro, affermata con una buona struttura, abbiamo massimo rispetto dell'avversario. Abbiamo preparato la partita tatticamente sperando di fare il meglio possibile, ma in questo momento anche se ci fosse stata la prima in classifica dobbiamo rivolgere le attenzioni a noi stessi, siamo noi padroni del nostro destino, domani dobbiamo fare la classica partita perfetta perché dobbiamo portarla a casa". Intanto, entrando nel dettaglio della gara mister Di Giorgio non ha escluso l'ipotesi di Volpe quinto a sinistra con Di Grazia e Caturano punte.

Rimpianto Di Giorgio e ruolo da amico dei giocatori o sergente di ferro. "Rimpiangere le scelte non deve essere una colpa per nessuno, quando nella vita hai a che fare con delle scelte sbaglia solo chi deve scegliere, sono giovane, non avevo mai allenato ed è stata una perplessità che ha avuto anche la società che ha optato per altro. Su di me sono state fatte delle riflessioni, sulla mia esperienza, sulla mia bravura, sullo spogliatoio da gestire, poi le scelte si fanno ogni giorno, siamo valutati ed è stato anche il motivo per cui ho scelto di prendere la Primavera dove sono stato primo allenatore e ho iniziato il mio piccolo percorso che comunque mi ha fatto crescere, ho avuto la possibilità di allenare e di provare le mie idee, di valutarle, di fare esperimenti. Credo che parlare di 'amico' o 'sergente di ferro' sono affermazioni non corrette quando uno fa l'allenatore deve essere solo se stesso, ogni tecnico ha un suo carattere, c'è chi preferisce essere sergente di ferro o un carattere differente, se devo fare l'allenatore avrò dei problemi, a me piace risolverli e non per forza con un pugno sul tavolo, rompere un vetro o urlare, il problema si può risolvere tranquillamente sedendosi a tavolino e capire qual è il problema e da dove iniziare per risolverlo, questo è un mio modo di pensare, che non deve esser confuso con l'essere amico dei giocatori perché comunque per  il poco tempo che sono stato qui ho dimostrato che molte scelte le ho fatte con determinazione, con convinzione come ad esempio Saporiti play, scelta sulla quale non ho dubitato due volte, ho un mio carattere, faccio l'allenatore ma con il mio carattere"

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 26 aprile 2024 alle 16:20 / Fonte: Potenza Calcio
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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