Riceviamo e pubblichiamo la precisazione pervenuta da parte dei  componenti ideatori dello striscione di Rione Castello: Pasquale Cardillo, Mario Sinisgalli, Giuseppe Catalano, Sosio D’Anzi, Angelo e Mimmo Guglielmi, Giuseppe Aquino, Giuseppe Palese, Giuseppe e Rocco Oliveto,  Nicola Russillo, Fabrizio Masperi, Luigi Miglionico, Mario Giorgio, Nicola Giuliano, Giuseppe Sabia, Rocco Vino, Antonello Losasso:

“Con la presente si vuole precisare quanto segue: in una recente intervista al presidente Caiata, apparsa su "tutto potenza.com", in risposta alla domanda, "Ma la frase 'U Putenz è semb nu squadron' (Il Potenza è sempre uno squadrone, ndr) da dove nasce?" lo stesso afferma, "Da Salvatore Rizzo e Franco Laregina, tifosi storici che hanno coniato questa frase e l'hanno poi fatta girare per tutta Italia in uno striscione. In ogni partita del Potenza, c'era questo vessillo. E' diventato il mio slogan: la mia fede per questa squadra è talmente grande che possiamo essere forti o deboli, ma sim semb nu squadron (ride, ndr)". Ebbene tale affermazione è falsa, una bugia speriamo involontaria e dettata solo dalla euforia del momento o da ricordi distorti; ma per far comprendere questo è necessario un breve excursus sull'autentica origine della frase. Nei primi anni sessanta, quando avevamo meno di dieci anni ed il Potenza militava in serie B, si andava a vedere la partita al Viviani e in tribuna si era soliti usare questo slogan in modo cantato oppure gridato oltre al classico "Potenza, Potenza..." o il coro "Ohi vita ohi vita mia..." conditi da sfottò verso gli avversari in campo ( e questo lo ricordano tutti i presenti compreso, crediamo, il Laregina ma non certo il Rizzo, molto più giovane). Poi, dopo la retrocessione, finì nel dimenticatoio. Nel 1992, all'indomani della rinascita del nostro Potenza, alcuni ragazzi di Rione Castello (così è firmato in calce lo striscione ) ebbero l'idea di rispolverare la famosa frase e di riportarla sulla tela copri-sole del glorioso bar Rosso Blu, donata allo scopo dalla stessa proprietaria del bar. Ragazzi tifosissimi stretti intorno allo striscione approntato con devozione, poi curato e cucito dalle loro mamme, mostrato durante le partite più incisive ed infine affidato ad un tifoso particolare, che lo ha custodito con onore negli anni più bui. Per poi rinascere con il nuovo Potenza . Fino ad oggi. Affermiamo questo perché siamo stati prima testimoni del vecchio slogan e poi creatori dello striscione. Ribadendo che sarà stato forse un equivoco derivato dall'euforia di due arcigni tifosi di provata fede rossoblu( il Rizzo è nativo di Castello, amico e ben gradito a tutti, ma non partecipò alla realizzazione dello striscione), che non vogliamo colpevolizzare nessuno, che volutamente abbiamo omesso molti particolari per non essere logorroici e che, alla luce di quanto detto, riteniamo che il Presidente si sentirà ancor più onorato di portare in giro lo slogan, non possiamo permettere che ci venga tolta una paternità di diritto. "U Putenz è semb nu squadron", semb.”

Si riservano di indire un'apposita Conferenza Stampa.

Spero che, con questa “precisazione” ,  sia da ritenere conclusa la “querelle” inerente la paternità di quello slogan,  che sta “portando bene” ai colori rossoblù, con la squadra dei “leoni” ,  che sta proiettando la città capoluogo della Basilicata, alla ribalta nazionale, dopo anni di oblio e di oscurantismo.

Dichiaro la  disponibilità di “tuttopotenza.com”, ad ospitare eventuali ulteriori “chiarimenti.”

P.S.Per opportuna precisazione, l'intervista al Presidente Caiata è stata realizzata da " tuttoc.com", dal quale in ns sito lo ha dedotto.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 22 aprile 2019 alle 16:01
Autore: Giuseppe Rita
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