Vi proponiamo un'intervista rilasciata dall'ex calciatore del Potenza in Estate al quotidiano abruzzese Il Centro dove Baglieri parla soprattutto della sua esperienza sportiva e di vita vissuta in terra teatina dove attualmente risiede.

 

Adesso chiamatelo pure il bomber pittore. Corrado Baglieri ha iniziato una nuova vita. Vent’anni dopo, il 49enne centravanti siciliano, cresciuto nel vivaio della Roma, che fece sognare negli anni Novanta i tifosi del Chieti e del Potenza a suon di gol, lavora in un’azienda di San Giovanni Teatino e insegue un sogno: affermarsi come pittore. Il calcio, il Chieti, la passione sfrenata per le donne, i rimpianti di una carriera. E soprattutto l’arte, il suo secondo amore da sempre. Il bomber di Pachino apre al Centro l’album dei ricordi e si appresta a scrivere, anzi dipingere, nuovi sogni.

Baglieri, vent’anni dopo com’è cambiata la sua vita?

«Lavoro in un’azienda di San Giovanni Teatino che si occupa di bricolage. Dopo essermi divertito fino a 40 anni, adesso sto provando l’ebbrezza del lavoro. Mi sono sempre chiesto cosa si provasse a lavorare: ora posso dire di essere fortunato a farlo in un momento di crisi, ma iniziare è stato traumatico. Romeo Benetti diceva sempre: “Piuttosto che fare questa vita, meglio morire mai”. Come a dire, magari durasse per sempre la vita da calciatore!».

Lei è anche un grande appassionato di pittura: com’è nata la sua vocazione artistica?

«La pittura è il mio secondo grande amore, che mi ha sempre accompagnato anche quando giocavo. Poi a fine carriera ho sprigionato questa passione. Non ho mai frequentato l’istituto d’arte, ma devo ringraziare Costantino Di Renzo che mi ha fatto da maestro. Ho esposto le mie opere in varie mostre e ricevuto molti consensi. I miei quadri sono un’esplosione di colori accesi. Sono un figurativo surrealista e mi piace raffigurare le donne, per le quali ho sempre avuto un debole. Ne era a conoscenza anche mister Giammarinaro che la sera prima della partita chiudeva un occhio e mi concedeva di uscire perché sapeva che poi avrei giocato più sereno. Toglietemi tutto, ma non le donne».

 

Se dovesse descrivere il suo stato d’animo dopo lo spareggio perso con il Chieti a Cesena contro la Ternana, cosa dipingerebbe?

«Un quadro tutto nero. È stata una delusione grandissima, uno dei rimpianti più grandi della mia carriera. Ma userei anche colori accesi perché quel giorno il calore dei tifosi del Chieti è stato eccezionale».

123 presenze con la maglia del Chieti, 34 gol e ottavo cannoniere della storia neroverde. Che ricordo conserva delle quattro annate trascorse a Chieti?

«Ho avuto la fortuna di giocare in un Chieti fantastico. Mi sono divertito tantissimo. Giocavamo ad occhi chiusi e potevamo farlo anche bendati. Ogni volta che rivedo le immagini su Youtube mi vengono i brividi. Eravamo da serie A. Uno spettacolo. Poi avevamo un grande presidente come Mancaniello, che aveva creato una piccola grande società e per noi era come un padre. Oggi è tornato in sella e vuole rialzare le sorti del Chieti che non merita la serie D».

Che tipo era fuori dal campo?

«Un compagnone. Non sono mai stato uno snob. A Chieti ho trascorso gli anni più belli della mia vita. Che belle quelle serate trascorse con il mio amico Giovanni Pagliari che suonava la chitarra. Io, lui, Sgherri e Feola eravamo i più affiatati».

Lei è un prodotto del settore giovanile della Roma. Ricorda l’esordio in Coppa Italia contro la Reggiana?

«Entrai al posto di Ciccio Graziani. Quando Liedholm mi disse di andare a scaldarmi, quasi non ci credevo. Ho avuto la fortuna di giocare a 17 anni con Falcao, Conti e Pruzzo».

Rimpiange qualcosa della sua carriera?

«Ho sbagliato a correre troppo dietro al denaro. Nel mio periodo migliore, l’Avellino puntava forte su di me, ma decisi di andare a Ravenna perché mi offrivano più soldi. Se avessi fatto scelte diverse, magari avrei avuto un’altra carriera».

Quli sono i suoi progetti per il futuro?

«Voglio realizzarmi nel campo della pittura perché quando dipingo sono estasiato. Proprio come quando giocavo a calcio».

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 19 dicembre 2014 alle 11:09 / Fonte: Giammarco Giardini-Il Centro-
Autore: Redazione TuttoPotenza
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