Umberto Del Core ha fatto presto a diventare la bandiera dell’Altamura, dove è tornato vent’anni dopo aver vestito la stessa maglia biancorossa nella stagione 1997/98. Questa l’intervista concessa a Vito Prigigallo de La Gazzetta del Mezzogiorno sul suo futuro, sulla situazione attuale della società biancorossa e su quella di alcuni personaggi del calcio nazionale.

C’è stato un momento di rottura nella stagione conclusasi domenica 11 giugno con la promozione in Serie D attraverso la porta stretta dei playoff nazionali di Eccellenza, dopo aver battuto Acireale e San Giorgio.

“Momento di rottura sì, ma non con la squadra. Non potevo più sopportare certe situazioni: inutile tornarci su. Mister Panarelli è venuto a cercarmi fino in Brasile. E ora dico: ha fatto benissimo, perché il gruppo si è ricompattato e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il lavoro fatto dal tecnico è stato straordinario dall’inizio di marzo fino a domenica”.

E invece Del Core che farà? Si sussurra che sia disponibile il posto da direttore sportivo dell’Altamura.

“Proprio in queste ore stiamo parlando con i dirigenti e in particolare con il patron Vincenzo Di Palo. Non sarebbe giusto scomparire nel nulla”.

Però la voglia di giocare ancora c’è…

“Il fisico regge benissimo. Non sarebbe facile per me decidere, nel caso veramente ci siano ragionamenti diversi dal campo”.

Un suggerimento al presidente Tina Dilena, ai vertici del club che torna dopo quindici anni in quarta serie.

“Se mi chiedessero un consiglio, direi che più importanti di qualsiasi centravanti o stopper o portiere, sono tre elementi: piedi per terra, organizzazione perfetta e politica dei giovani, non dimenticando che ce ne vorrebbero almeno otto di buon livello in rosa”.

Del Core arrivò dodici anni fa a Catania, insieme a Pasquale Marino e con lui c’erano Gionata Spinesi e Roberto De Zerbi. L’ex tecnico del Foggia ha fatto bene a scegliere il Las Palmas?

“È una scelta che va rispettata, tenendo conto che va ad allenare una squadra della Liga spagnola. Mica poco”.

E invece il Bari di Giancaspro e Sogliano ha fatto una scelta spiazzante, chiamando Fabio Grosso, un suo amico…

“Conosco benissimo Fabio. Intanto, dico subito che è un’ottima persona. Ha una carriera che parla da sola, tra Juventus e Nazionale. E poi se la stessa Juventus gli ha dato in mano la squadra Primavera non può essere casuale. Non dimentichiamo che a Bari allenatori con nomi e carriere hanno fallito. Quindi, mi piace l’idea”.

L’ultimo nome è il più complicato: Antonio Cassano…

“In questa Serie A Antonio non può trovare posto. Lui è forte dentro, gli basterà ritrovarela condizione e il contatto con il campo. Sono sicuro che lo rivedremo presto. E da protagonista, perché lui non può e non sa essere un comprimario”.

Sezione: Calciomercato / Data: Mar 20 giugno 2017 alle 14:59 / Fonte: dp24.it
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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