Fortunatamente il tecnico di Pescopagano fa l'allenatore e non il soggettista, anche se le vicende che ruotano intorno alle vicende pallonare del Taranto si prestano molto alla commedia dell'arte (per i kolossal aspettiamo un po'). Ezio Capuano - una volta si sarebbe detto - un uomo solo al comando. L'ideologo del progetto calcistico rossoblù, l'artigiano che vive rinchiuso nella sua bottega h24. Per il Taranto si è concesso sotto l'aspetto professionale, per il Taranto si è esposto a livello umano, per il Taranto si è consumato spesso andando oltre le proprie specifiche mansioni. E scrutandolo attentamente nelle sue dichiarazioni di vigilia e del post partita dell'ultimo mese, scorgiamo un uomo che combatte contro il logorio di quel calcio all'interno del quale ha individuato da tempo il sottile male della mancanza di equilibrio. Ci appare affaticato, quasi stremato, a volte al limite dello strapazzo, preciserebbe lui. Il viso contrito che non vuole più concedere gratuiti sorrisi. Senza che questo infici la sua proverbiale bellicosità di intenti, il suo quotidiano adoperarsi per trovare soluzioni a problematiche di vario genere.

Con i tre punti sul Potenza è stata raggiunta la quota playoff, al netto della penalizzazione che potrebbe anche essere dimezzata tra pochi giorni. Un obiettivo caldeggiato, anzi brandito ad inizio stagione come traguardo, senza il quale si sarebbe andati incontro ad un fallimento. Ce lo ricordiamo, ce l'ha ricordato spesso Capuano. Quella frase, uscita fuori dai denti a poche ore dall'esordio casalingo contro il Foggia, ritenuta un ardito salto in avanti, quasi materiale per rimpianti a posteriori. Ora quella frase è non solo risultata premonitoria, ma soprattutto è divenuta reale. Ma nel giorno in cui si dovrebbe rivendicare un chiaro merito, ottenuto ovviamente con l'espressione di una squadra che appare devota al proprio condottiero, Capuano resta quasi silente. “Potrei dire tante cose, ma non voglio dire nulla”. Una pentola sopra alla quale resiste ancora un coperchio che, però, fatica a contenere il ribollente contenuto. D'altronde c'è ancora del cammino da fare: tre gare di campionato, in mezzo l'esito chiarificatore del ricorso per i quattro punti di penalizzazione e la coda post stagionale.

Nel frattempo, certamente, c'è il navigare a vista in mari inquieti che circondano in questo momento il rione Salinella, epicentro Iacovone. La polemica con il sindaco che pretende la regolarizzazione dei canoni per l'utilizzo dell'impianto sportivo, l'indecifrabile sviluppo dei lavori di ristrutturazione della medesima struttura in funzione Giochi del Mediterraneo, intorno ai quali c'è un gran parlare inversamente proporzionale al poco fare. Capuano questa volta l'ha gridato forte in sala stampa. “Senza la penalizzazione non sarebbero uscite tutte queste situazioni. Lo si fa per sviare l'attenzione dal capolavoro calcistico che stiamo compiendo”. Non rinunciando alla propria onestà intellettuale (“se ci sono delle morosità è giusto pagare”), alla propria irreprensibile dignità nella risposta alla nota del Comune (“a 59 anni non mi faccio mettere in bocca le parole da nessuno, non sono uno che fa folklore”). Ecco Capuano a tutto tondo, perennemente in movimento, invogliato ad essere chiamato in causa, che non si sottrae mai all'aspro contraddittorio. Va ribadito, uscendo anche dalla propria sfera di competenza. Ma in tutto questo c'è anche un allenatore che, nel combinato disposto di risultati e prestazioni, sta esprimendo il meglio del proprio lavoro come raramente aveva fatto nella sua trentennale carriera.

Come ha sottolineato pochi giorni fa, è fuori luogo parlare di futuro. Ipotizzare se il contratto triennale sarà rispettato o se arriveranno offerte allettanti su cui riflettere, senza che venga intaccata la parola riconoscenza. Un quesito, però, si pone: interrogarsi se l'universo Taranto che include componenti calcistiche, sociali e istituzionali, stia facendo tutto il possibile per guadagnarsi la sua rinnovata fiducia. Se, a prescindere da un legame fortissimo e sincero con la città e buona parte della tifoseria, tutte quelle contrapposizioni, invidie, cadute di stile che stanno esacerbando gli animi da oltre un mese, lo spingano ancora a ritenere conveniente una sua permanenza.

Sezione: Calciomercato / Data: Lun 08 aprile 2024 alle 15:02 / Fonte: cronachetarantine.it
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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