Domenica il Potenza affronterà il suo passato trovandosi di fronte il San Severo guidato dall’ex tecnico rossoblu Domenico Giacomarro che con il leone rampante centrò la promozione dalla serie D alla C2 nel 2003/04 e raggiunse la finale dei playoff contro il Taranto nel 2013/14 nella doppia esperienza nel capoluogo. Emozioni e sensazioni del tuffo nel passato nell’intervista che vi proponiamo.

Come mai ha scelto San Severo?

“Ho scelto una società forte con un presidente che ha voglia di fare calcio al netto delle difficoltà date dalla classifica. A prescindere dall’importante offerta ricevuta avevo voglia di tornare in campo e tornare a provare le sensazioni che solo il calcio sa regalare. Sono contento perché stiamo lavorando con voglia e con l’obiettivo di fare più punti possibile per poi allestire una squadra importante a dicembre”.

Quale obiettivo si pone il San Severo?

“L’obiettivo non può che essere la salvezza, siamo ultimi in classifica e cercheremo di agganciare le formazioni in difficoltà per poi disputare un importante girone di ritorno”.

Quali sono le sensazioni di affrontare il Potenza?

“Giocare contro la capolista e contro il mio passato è una bella sfida. Dovremmo cercare di fare la partita della vita e non sbagliare nulla visto che sono bravi sia sulle palle inattive che nell’uno contro uno e hanno tutti i margini per metterci in difficoltà. Dovremmo sopperire alle loro qualità con tenacia, forza fisica, abnegazione e organizzazione”.

Le fa piacere che a Potenza sia riesploso l’entusiasmo?

“Con l’arrivo di Caiata e della nuova società si è infiammato l’ambiente, con il presidente che è un personaggio carismatico che si è accattivato il calore della piazza. Fa piacere ed è una cosa bella per la città e per i tifosi, con il pubblico rossoblu che porta un vantaggio importante alla propria squadra”.

Cosa teme maggiormente del Potenza?

“La loro fisicità e gli importanti attaccanti a disposizione. França, nonostante la sua età, è un lusso per la categoria, come lo stesso Siclari che conosco dai tempi del San Cesareo. Di Senso e Sicignano li ho avuti con me e conosco il loro valore, ma anche Esposito, Guaita e Pepe sono calciatori determinanti per vincere un campionato, come gli stessi Coccia e Berardino. Hanno l’imbarazzo della scelta e Ragno è molto abile nella gestione del gruppo”.

Chi toglieresti al Potenza?

“Ne dovrei togliere parecchi per metterli in difficoltà(ride ndr). Conosco le caratteristiche di ognuno di loro e spero che continueranno su questo passo per raggiungere l’obiettivo”.

Sarà una partita a scacchi tra lei e mister Ragno?

“Affronteremo una corazzata che dispone di giocatori importanti e le cinque sostituzioni gli permettono di correre ai ripari. Dovremmo cercare di essere cinici sfruttando ogni minima occasione per far male al Potenza”.

Che accoglienza si aspetta dai tifosi del Potenza?

“Mi aspetto l’accoglienza di chi ha fatto bene in quella piazza avendo avuto sempre un ottimo rapporto con la tifoseria e non andando mai in contrasto, non credo che mi fischieranno. Poi starà a loro ma sanno benissimo che sarò sempre tifoso del Potenza e che spero possa raggiungere la serie C”.

Le sarebbe piaciuto allenare questo Potenza?

“Ho allenato già organici importanti come a Vittoria e Pagani quando vincemmo il campionato. Quando allenavo a Potenza non c’era un’adeguata società e mancavano attaccanti importanti, a parte Palumbo e Di Senso che fece molto bene. A dicembre avremmo dovuto rinforzare la rosa ma non c’erano neanche i soldi per piangere e ci siamo accontentati di atleti che costavano poco senza fare il salto di qualità. Realizzammo tutti i gol su azione e non è semplice trovare una squadra così contro formazioni importanti come Brindisi, Monopoli, Taranto e Fidelis Andria”.

In futuro le piacerebbe tornare a Potenza?

“A me basta essere in campo e lavorare, è quello che mi gratifica di più. Fa piacere avere una squadra di grande qualità è normale, ho avuto sempre organici da vertice e questo è il primo anno che lotto per salvarmi. Voglio provare questa nuova sfida e a fine anno valutare come è andata”.

Che idea si è fatto del presidente Caiata?

“Ho sentito parlare di Caiata quando allenavo a Grosseto, aveva intenzione di rilevare la società. Abbiamo amici in comune e da quello che vedo mi sembra un presidente importante, serio, vulcanico e capace di trasmettere entusiasmo alla squadra che ha assunto le somiglianze del suo patron”.

Il Potenza con chi lotterà per la vittoria del campionato?

“Se continua così credo che il campionato finirà con 5/6 giornate di anticipo. La Cavese si è ripresa ma ha problemi organizzativi, il Taranto ha rialzato la testa ma c’è divergenza tra società e piazza e il Cerignola ha smantellato la sua squadra. In questo campionato se hai una società forte vai avanti”.

Tanti calciatori che ha allenato, non solo a Potenza, sono poi esplosi in serie C…

“Due settimane fa ho incontrato Viola che ora è un calciatore importante per la serie C mentre quando arrivò a Potenza c’era chi aveva qualche dubbio sul suo rendimento. Tanti under come Maciucca, Vaccarro, Manitta, Nassi e Libutti sono calciatori che ho avuto e che poi stanno facendo carriera, come lo stesso Nolè che quando l’allenavo all’Asc era un under”.

Un altro suo prodotto è Francesco Giuzio, vice allenatore di Arleo a Picerno…

“Si il Picerno ha allestito un’ottima squadra e forse gli manca un terminale offensivo. Di Francesco, a prescindere del rapporto di amicizia, sono innamorato perché è un ragazzo serio e a modo, ha voglia di lavorare e stare in campo, quando le cose coincidono è giusto che una persona si affezioni ad un’altra”.

Come si batte il Potenza?

“Cercheremo di battagliare per 90’ cercando di sfruttare le nostre caratteristiche e qualche loro errore come capitato anche contro la Frattese e l’Aversa Normanna. Contro una corazzata non bisogna sbagliare niente restando concentrati per tutta la gara cercando di avere anche un pizzico di fortuna”.

Sezione: Gli ex rossoblu / Data: Sab 11 novembre 2017 alle 20:12
Autore: Manuel Scalese / Twitter: @ManuelScalese
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