A poco più di due settimane dall’inaspettata dipartita del Presidente Piero Rinaldi, con i Campionati alle porte e l’inizio della prima stagione senza lo storico dirigente alla guida del Comitato Regionale della FIGC, abbiamo chiesto al decano degli allenatori lucani, Gerardo Passarella, un parere sugli scenari che, inevitabilmente entro novanta giorni dal fatto luttuoso, porteranno secondo normativa federale all’elezione del successore alla carica di Presidente.

Passarella, è noto, ha spesso aspramente criticato l’operato (o il non operato) degli uomini di Via Mallet, non lesinando disappunto, censure e rimproveri. Il suo abbrivio tuttavia quasi spiazza:

“Non si venga mai a dire che oggi sono o sarei diventato un pompiere perché ovviamente non è vero; chi mi conosce sa che i miei modi potrebbero sembrare bruschi ma in fondo ho sempre parlato di contenuti, programmi, politica “del fare” ed è su questo che ho sempre cercato almeno confronto laddove non si è potuto arrivare con il dialogo. Tengo a precisare questo perché oggi, una volta di più, non posso che ritenere mortificante il vociare che mi è giunto all’orecchio e che avrebbe definito “sciacalli” chi in passato ha inteso anche solo criticare Rinaldi. Provo molta pietà, se ciò corrispondesse al vero, per queste persone: non mi sono mai permesso infatti di avvicinare chicchessia al profilo dello sciacallo e neppure a quello delle sanguisughe, delle zecche e così via e questo sia per chi era fuori dall’ambito direttivo che per coloro che ne erano all’interno e lo riaffermo non solo per ieri ma anche per l’oggi; al centro del mio parlare c’è sempre stato l’interesse del calcio lucano. Fermi tutti quindi: massimo rispetto per l’uomo-Rinaldi ed anche per la sua storia in seno al Comitato – perché comunque di storia si parla – ma per coerenza non posso che riaffermare con forza che di questo lungo percorso fanno parte anche le mie dichiarazioni e i miei gridi di allarme così come le mie posizioni distanti. Lo stesso rispetto che nutro per Rinaldi esigo pertanto sia portato a me e a tutti coloro che hanno una testa pensante, in passato non sempre allineata a quella del presidente. Non accetto strumentalizzazioni di sorta!”.

Saranno elezioni costellate da polemiche, colpi bassi, scontri e violente diatribe o cosa ci dobbiamo attendere? Spesso la FIGC è parsa, al contrario, essere un ambito piuttosto chiuso e blindato, scossoni difficilmente se ne vedono…

“Lo vedremo. Ad oggi in effetti nell’ambiente si vocifera di un passo avanti fatto verso la candidatura da parte di Fittipaldi che rappresenterebbe senza dubbio la continuità con Rinaldi ma è anche vero che potrebbe esserci ancora spazio per altri che, viceversa identificherebbero se non il “nuovo” almeno il “diverso” e provo a spiegare una differenza sostanziosa e sostanziale del tutto: il diverso è colui che ha giusta esperienza, visione, lungimiranza maturata da un’analisi di fatti, circostanze, prospettive dettate comunque dall’aver navigato lungamente nell’ambito federale e che per motivi imputabili a persone e situazioni non ha potuto mettere in pratica la sua visione di governo mentre il nuovo potrebbe solo essere una meteorite caduta dal cielo in un campo di grano, contesto evidentemente avulso dalla sua storicità. Noi abbiamo bisogno in Basilicata di qualcuno che dia anima ad entrambe le colonne portanti del calcio regionale (quella potentina e quella materana, n.d.a.) e che sappia offrire spunti, dare entusiasmo, infondere sano coraggio, abbassare l’età media di coloro che rappresentano la spina dorsale della struttura di governo. Non ci serve un nuovo ad ogni costo ma di qualcuno che sappia cosa fare, come farla, quando farla e perché farla”.

Ci faccia un nome!

“Giammai! I nomi verranno fatti da chi ha la responsabilità, l’autorità per farlo e stabilirà il momento giusto per chiarire la propria posizione: lasciamo che siano anche le Società a guardarsi attorno e a individuare chi potrebbe essere una persona dal profilo autorevole capace di dar loro nuova speranza, adesso forse è anche un po’ presto, neppure abbiamo una data certa per l’assemblea elettiva”.

Si dice che un Presidente chiamato a governare con un Consiglio Direttivo non da lui scelto avrebbe i giorni contati, lei come valuta questa prospettiva?

“Il Presidente è votato dalle Società, lo stesso vale per i Consiglieri: a rigor di logica non si capirebbe perché espressioni di un medesimo corpo, anche se in tempi diversi, dovrebbero autoeliminarsi. Sarebbe mortificante per la Basilicata dare questa immagine di sé sia all’interno che all’esterno. Se si mette al centro l’interesse per il nostro calcio e le idee sono valide, portano entusiasmo, voglia di remare tutti in una determinata direzione, perché mai dovrebbe accadere una implosione? Tutti a quel punto vorrebbero far parte di un qualcosa di bello, quindi sarei prudente sul disfattismo preventivo peraltro è anche vero che se il presidente viene mandato a casa, ci vanno anche i consiglieri, ma stiamo parlando del marito che per fare il dispetto alla moglie si taglia da solo gli attributi ??”

E sull’imminente avvio dei campionati?

“Ecco, su questo farei un’analisi anche politica: la mancanza di Rinaldi con la sua gestione molto accentrata  e che lo vedeva protagonista assoluto come “one man show” mette in evidenza in questi giorni quel che io credo sia proprio lo scotto che la Basilicata paga nel momento in cui si viene a ritrovare senza uomini capaci di essere propulsori autonomi ma sinergici nell’ambito della gestione delle attività del Comitato. Mi dicono che i componenti del Consiglio abbiano alcune difficoltà tanto addirittura da coinvolgere l’ufficio legale di cui il Comitato stesso si era dotato. L’iniziativa è lodevole, per carità, ma ne farebbero parte gli avvocati Vizzino e Colucci e, ad una prima spunta della normativa federale mi pare strano come il primo possa ricoprire questa carica essendo già il fiduciario legale di AIAC, legale del Picerno Calcio ed avendo difeso anche il Rotonda Calcio in uno degli ultimi procedimenti di calcio-scommesse di cui si ha traccia sugli stessi comunicati ufficiali della FIGC. Lo stesso dicasi per Mariano Colucci che farebbe il legale del Comitato ma contemporaneamente ricoprirebbe anche il ruolo di Giudice Sportivo provinciale. Entrambi mi dicono presenziare in pianta stabile ad ogni Consiglio Direttivo del Comitato con funzioni consultive, cosa che ripeto è senza dubbio anche interessante ma vede, io sapevo che in Italia è vietato avere harem con più mogli e ricordavo che la normativa federale queste situazioni “appiccicose” le prescrive come vietate e se poi oltre a tante mogli abbiamo anche tante botti piene … che dire, la mia curiosità mi spingerà a chiedere lumi alla Procura federale per capire fino a che punto c’è liceità o meno”.

Mister, dimostra ancora una volta che se fosse una vettura da gara per i rally affronterebbe le curve senza i freni …

“Sono curioso e cerco di esprimere coerenza: non mi piace passare per bugiardo quindi ammetto che mi piacerebbe più chiarezza e una ventata di novità nella gestione del Comitato ma la partita è ancora lunga, diciamo che il campionato della Presidenza non è ancora cominciato e che stiamo praticamente nella fase di preparazione estiva, vediamo nei prossimi giorni cosa accadrà”.

Sezione: Calcio lucano / Data: Mar 31 agosto 2021 alle 18:10
Autore: Redazione 3 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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