Il presidente del Potenza Donato Macchia torna a parlare. Dopo l’esonero di Franco Lerda e l’arrivo sfumato di Giuseppe Raffaele, il patron ha deciso di fare chiarezza alla stampa e alla piazza rossoblù in mattinata nella sala stampa dello stadio "Viviani": “Su Raffaele dobbiamo fare un piccolo passo indietro. Giuseppe arriva da noi nella scorsa stagione, facciamo un contratto per l’anno scorso con il rinnovo automatico per quest’anno. Chiudiamo il campionato scorso e programmiamo subito la stagione in corso. La società in forza da contratto stipulato aveva iniziato già a dialogare con Raffaele per programmare la stagione. Giuseppe ritenne necessario però mettere all’attenzione della società delle esigenze aggiuntive. Ovvero un nuovo anno contrattuale. Ovviamente la società disse: ‘Iniziamo il campionato e perché no, rinnoviamo il contratto’. Lì si interruppe tutto. Immaginare di avere un mister in quel momento con mancata motivazione dettata dalle sue esigenze non era il massimo e la società ha cambiato i suoi piani".

"Adesso facciamo un salto in avanti, andiamo ad oggi. -Continua Macchia- Comprendo la piazza, tutti quanti ma i fatti ve li racconto in modo chiaro. Il nostro direttore sportivo aveva messo tre allenatori a disposizione , io e mio figlio abbiamo scelto Lerda. Quindi non diamo addosso sempre a Natino. Dopo la sconfitta con il Taranto, però, abbiamo deciso di cambiare. E visto che il ricordo di Raffaele a Potenza è ottimo, e a questo si aggiunge che lo pagavamo a prescindere, lo ricontattammo.Ho comunicato a Nicola e a Natino Varrà: ‘dobbiamo chiamare Giuseppe’, lo abbiamo fatto lunedì notte. Ho chiamato Giuseppe che ha accettato l’invito a venire per discutere. Essendo tesserato aveva due opzioni continuare con noi o rescindere, la nostra intenzione era la prima. Ci sediamo e parliamo. Raffaele aveva chiesto il reintegro di Catalano nel ruolo di preparatore dei portieri. Per il resto andava tutto okay, altre richieste tecniche non ne abbiamo ricevute. Giuseppe quindi gradiva la presenza di Natino (Varrà, ndr). Stabiliti gli accordi tecnici anche con la campagna acquisti di gennaio, abbiamo poi messo a posto gli aspetti economici. Abbiamo soddisfatto le sue richieste e mancavano solo gli adempimenti del caso. Il giorno dopo apprendo la mattina che la sottoscrizione del contratto non è avvenuta (siamo a giovedì). Nel pomeriggio mi viene detto che c’era un problema e non capivo perché. Mi dice Raffaele: ‘Presidente io ho dei problemi famigliari seri e importanti che mi portano a dire che non sono in condizione. Non voglio fare del male a questa piazza, che ha bisogno mai come ora di risolvere le questioni. Davanti a questa cosa dico che non si poteva andare avanti. Questo è quello che è successo, non quello che viene detto in giro o sui Social”.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 09 dicembre 2023 alle 13:56 / Fonte: lacasadic.com
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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