Su Gazzetta dello Sport di oggi, una pagina dedicata ai sei temi clou del futuro del calcio italiano. Inevitabile toccare la questione dei riforma dei campionati.

Si legge:

L’espressione riforma dei campionati sarà stata citata nel mondo del calcio almeno un milione di volte. Ora, però, il contesto drammatico — la crisi economica dopo la tragedia del Covid-19 — provoca un’accelerazione inevitabile.

Il rischio è che ad agosto, a fine campionati (sempreché tutto vada per il verso giusto), il calcio sia costretto a censire una moria di club che si arrendono. Insomma, la riforma è un’urgenza. Il problema non è riformare, è come farlo.

Tutti (o quasi) vogliono partire dalla riduzione dei club professionistici e la più vulnerabile sarebbe la Serie C. Ma usare la forbice e passare d’un colpo da 60 a 40 squadre sembra difficile. In ogni caso, nelle prossime settimane nascerà un tavolo con tutte le leghe e le componenti del calcio. Obiettivo: arrivare alla fine dell’estate con una proposta. La riforma non riguarderà però il campionato 2020-21: non c’è tempo, non si può fare con il fiatone. Quindi niente «norma Gravina», quella che riserva più poteri alla Federazione. La norma, infatti, riguarda solo il campionato in corso e quello che comincerà
a settembre, non la stagione del 2021-22.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 04 giugno 2020 alle 21:27 / Fonte: tuttoreggina.com
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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