Un'estate infinita. Quella di Caturano è stata senz'altro che una stagione di relax e di decompressione. Il capitano resta, il capitano va via. Il mese di agosto è stato tormentato da scelte da fare, avance irrifiutabili, pensieri profondi, decisioni perentorie. Il calciomercato ha scombussolato la routine quotidiana di una Potenza che si è ritrovata al centro delle voci più rumorose della campagna acquisti estiva, tutte ruotanti attorno al centro di gravità permanente Sasà Caturano. Il capitano, il leader, il bomber della squadra rossoblù. Prima il Catania, poi il Crotone infine il Benevento a tentare l'assalto al cannoniere con un'offerta irrinunciabile per tutti. Non per Donato Macchia. Che rifiuta la proposta dell'amico Vigorito e va avanti. Incoronando l'attaccante di Scampia leader del gruppo, cuore del progetto tecnico presente e futuro. Figura imprescindibile all'interno dello spogliatoio. Conclusione a lieto fine? Si, eppure le scorie sono rimaste. Tra rigori che restano tabù irrisolto, nervosismi apparentemente incomprensibili, prestazioni anni luce da quelle cui aveva abituato i tifosi fino a pochi mesi fa.

INIZIO - In questa intervista Salvatore Caturano prova a spiegare il momento, a partire da un breve bilancio di queste prime due partite che hanno evidenziato pregi e difetti della squadra: "A tratti abbiamo fatto vedere del buon calcio, siamo all'inizio della stagione dove veniamo da carichi di lavoro molto elevati e piano piano esce fuori l'aspetto fisico, ci stiamo lavorando e siamo sulla buona strada". Roster elevato sensibilmente di qualità grazie al budget aumentato dalla società e gestito dal diesse Varrà che ha portato al Viviani calciatori del calibro di Hristov, Schiattarella, Acencio.

IL POTENZIALE - Eppure la squadra per il momento resta un potenziale più che una Potenza: "Stiamo lavorando su dei concetti nuovi anche se il modulo è uguale allo scorso anno e ogni allenatore ha idee e concetti diversi che stiamo mettendo in atto - spiega ancora Caturano - , ad inizio campionato ci vuole più tempo perchè abbiamo cambiato metà squadra, ragazzi nuovi che devono capire le caratteristiche del compagno, stiamo lavorando bene e ci sono margini di miglioramento incredibili, è una squadra costruita bene, giocatori esperti e giovani di qualità. Sono sicuro che già domenica inizieremo a divertirci."

RUMORS - Inevitabile un cenno a tutto ciò che è accaduto in estate. Tra sussurri iniziali, voci insistenti e rumors deflagranti: "Non ho mai pensato di andare via - confessa il bomber rossoblù -, ho sempre creduto al progetto Potenza, di rimanere qua e di vestire questa maglia, quando ci sono stati i rumors di mercato mi sono confrontato con la società che ha espresso la volontà di farmi rimanere nonostante un'offerta molto importante dal Benevento. Questo mi ha gratificato tanto, sono orgoglioso di far parte di questa società e di questa piazza e di indossare questa maglia".

RESPONSABILITA' - La scelta di rimanere a Potenza, l'allungamento del contratto, la fascia di capitano, i sacrifici economici della società, una piazza esigente. Le pressioni e le responsabilità sono enormi. Da Caturano tutti si aspettano qualcosa in più. I gol non basteranno mai, le prestazioni neanche. Tutti pretendono il massimo. Dalla squadra e dal suo uomo simbolo. Il bomber accetta il carico ma lo ridistribuisce ai compagni, perchè un uomo solo al comando non può bastare: "C'era maggiore pressione l'anno scorso, tutti si aspettavano il Caturano che risolvesse le partite da solo e non è sempre possibile perchè si scende in campo in 11 più quelli in panchina, mi ritengo un giocatore come tanti. Indossare la fascia di capitano - prosegue Caturano - è motivo di orgoglio che dà grande responsabilità, cerco sempre di rispettarla cercando di fare il massimo in campo. Nessun carico di responsabilità in più, posso solo dire di essere orgoglioso di far parte di questa città, il resto viene da sè".

VERSO MONOPOLI - Tutti vogliono risposte immediate. A partire dal match di domenica col Monopoli: "Ci servirà per entrare in campo con la stessa mentalità avuta contro il Brindisi, vogliamo la stessa cornice di pubblico che ci ha spinto e dato quella carica in più per portare a casa i tre punti, il mio auspicio è vedere lo stadio, andremo noi in campo e dovremo metterci il nostro lottando su ogni pallone fino all'ultimo minuto":

IL GOL - Infine la speranza di tutti: "Quando un attaccante non fa gol è in difficoltà, personalmente cerco di lavorare e di migliorarmi domenica dopo domenica, allenamento dopo allenamento. Sono sicuro - conclude il capitano rossoblù - che quando inizierò nuovamente a fare gol non mi fermerò più. Proprio come l'anno scorso".

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 15 settembre 2023 alle 13:32 / Fonte: La Nuova del Sud
Autore: Redazione
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