Le prossime elezioni in Basilicata promettono ancora tante sorprese, sospese all'interno di uno scenario fluido e indefinito e fortemente condizionato dalle solite “imposizioni romane” che dimostrano ancora una volta la scarsa influenza della politica lucana. In un tale contesto, con una partita assolutamente aperta che si gioca sul filo del rasoio, l'attenzione si sposterà inevitabilmente anche sui partiti minori i quali, dato il sostanziale equilibrio delle forze in campo, potrebbero ragionevolmente giocare un ruolo determinante nella definizione del futuro assetto politico della regione.

In una regione governata sempre e solo attraverso una lunga serie di espedienti, a volte tramutatisi in ricatti sociali, dove le forze politiche sono andate costantemente al traino dei partiti nazionali senza mai riuscire a costruire un proprio consenso basato sulla credibilità e sulle proprie capacità attrattive e progettuali e dove si è altresì pagato il prezzo dell’assenza di veri leader politici competenti, avveduti e affidabili, lo spaccato che si presenta non è sicuramente confortante, peggio ancora quando si cerca di guardare in prospettiva con un minimo di ottimismo ma si è invece costretti a ritornare immediatamente con i piedi per terra e alla triste realtà, accusando sulla propria pelle quel deprimente senso di vuoto e di rassegnazione che attanaglia ormai tutti i lucani e che diventa emblematico considerando il numero di chi preferisce astenersi dal votare. A fronte delle due principali coalizioni contraddistinte da un centrodestra che ha perso, probabilmente, una grande occasione sfruttando male le sue opportunità durante la gestione del proprio mandato elettorale e che deve necessariamente recuperare la fiducia sicuramente persa in quest'ultimo quinquennio di amministrazione e da un centrosinistra reduce da decenni di governo, a volte arrogante e inconcludente, che rappresentano di fatto le principali ragioni del massiccio rallentamento dello sviluppo e della dannosissima regressione rispetto alle quali è stata sottoposta la nostra regione in tutti questi lunghi anni, e tenendo inoltre conto delle radicate e assai deleterie forme di trasversalismo e di consociativismo che hanno sempre caratterizzato entrambi gli schieramenti, la vera incognita di queste elezioni potrebbe risiedere proprio nei partiti emergenti come quello guidato da Gianluigi Paragone, Italexit - Per l’Italia con Paragone, che rappresenta un fenomeno in continuo fermento e in piena fase operativa tesa ad affrontare la prossima tornata elettorale con vigore e chiarezza di idee e di progetti.

Una formazione politica di fatto già depositaria di un rilevante consenso acquisito sul campo e accreditata di una buona percentuale sia a livello nazionale che a livello locale, che pertanto potrà svolgere un ruolo chiave nelle prossime elezioni, rappresentando peraltro una delle poche voci “fuori dal coro” aventi nel proprio DNA un focus attento e approfondito su questioni specifiche riguardanti l'ambiente, la cultura locale, la rappresentanza delle minoranze, la tutela dei diritti, la transizione energetica, la sanità, le infrastrutture ed altro ancora, e dunque in grado di aggregare e raccogliere un seguito significativo. Si tratta quindi di un movimento politico che può di fatto diventare un punto di riferimento per i tanti circuiti sociali e politici indipendenti che non si sentono rappresentati dai partiti tradizionali e di coalizione. Italexit è in grado di tracciare la direttrice di un percorso fortemente aggregativo all’interno di un contenitore politico al passo con i tempi, attento alle necessità delle persone e aperto ad accogliere quanti si dovessero ritenere in linea con un progetto che nasce dal basso, che tiene a cuore le sorti del proprio Paese e della propria regione e che non accetta imposizioni.

Il confronto politico in Basilicata potrebbe quindi tradursi in un intricato mosaico di alleanze e strategie, dove i partiti più piccoli potrebbero diventare effettivamente l’ago della bilancia. La capacità di questi piccoli partiti nel determinare le differenze tra le due coalizioni principali potrebbe favorire la formazione di una coalizione di governo e addirittura far emergere un nuovo equilibrio politico.
Le imminenti elezioni che si terranno in Basilicata promettono uno scenario nel quale nulla è scontato e dove la potenza di fuoco tra il centrodestra e il centrosinistra appare quanto mai equilibrata, in tali circostanze l’esito finale potrebbe quindi dipendere dai partiti più piccoli, dalla loro abilità nell’influenzare il panorama politico regionale e nel sapersi districare all’interno dell’ampia seppur ingannevole offerta politica proposta. In conclusione, un’attenta analisi di tutte queste dinamiche sarà fondamentale per poter comprendere pienamente le prospettive e le implicazioni di questo cruciale evento elettorale.

Sezione: Succede in Basilicata... / Data: Sab 02 dicembre 2023 alle 21:30
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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