Perdere con due pareggi, sembra una contraddizione ma non lo è. E’ un dato di fatto per il Real Metapontino che vede svanire il sogno della Serie D nella finale play off contro la Vibonese. Dopo lo 0-0 della gara di andata, l’1-1 del “Rocco Perriello” condanna la truppa di mister Finamore alla sconfitta. I biancocelesti le hanno provate davvero tutte, ma alla fine hanno dovuto alzare bandiera bianca solo dopo aver sfoderato carattere e grinta da vendere. Una prestazione gagliarda, tosa, grintosa, senza mollare un centimetro fino all’ultimo respiro. Per questo, nonostante la delusione sia tangibile per essere arrivati ad un millimetro dal traguardo, quello che deve prevalere è un senso di orgoglio e di fierezza. La stagione è stata lunga e logorante e se mister Finamore e la sua truppa sono arrivati fino alla fine vuol dire che qualcosa importante è stato fatto. E non solamente per quello che riguarda questa stagione, ma anche per la prossima lanciando un segnale a tutto il calcio lucano. Per il secondo anno consecutivo, infatti, è arrivati fino in fondo alla manifestazione. Prima del Metapontino, ci era riuscito il Picerno nella passata stagione prima di arrendersi in finalecontro la Sarnese. Nella prossima stagione i rossoblù giocheranno in Serie D dopo aver vinto il campionato di Eccellenza quest’anno e chissà se gli jonici sapranno ripercorrere (mettendo da parte la scaramanzia che fa parte del mondo del calcio) la stessa strada dei rossoblu. Conoscendo la “tigna” di mister Finamore e dei suoi collaboratori, ci riproveranno il prossimo anno. Se anche la società avrà la voglia e la costanza di crederci e di voler riproiettare il Real Metapontino verso palcoscenici e campionati più importanti, potrà contare su un dato di fatto. Il gruppo di quest’anno rappresenta una base solida da cui ripartite per provare la scalata alla Serie D nella prossima stagione. Un gruppo affiatato di uomini prima ancora che calciatori in cui i vari “senatori” Marino, Ambrosecchia, Guarino, Ostaku, Cordisco, Margiotta e Cirigliano ben si sposano con la freschezza della gioventù. Ragazzi della “cantera” biancoceleste o comunque della zona che sudano e lottano per la maglia in maniera encomiabile. Elementi come Meric, Gallitelli, Laviola, Chiorazzo, Mastrapasqua, Appella, senza dimenticare gli “stranieri” Tancredi o Russo, in pochi o forse nessuno ce li ha. Giocatori che nonostante la giovanissima età, giocano come dei veterani. Aspettando che altri giocatori del vivaio vengano scoperti e valorizzati, è questa la vera “ricchezza” del Real Metapontino che può guardare in avanti con un certo ottimismo e fiducia. Ora, a pochissime ore dall’obiettivo mancato per un soffio sembra prematuro parlare della prossima stagione e di quello che potrà accadere nei prossimi giorni o nelle prossime settimane. Volendo proiettarci in avanti, non sarebbe utopia pensare ad una domanda di ripescaggio anche se per dirla con le parole di mister Finamore “a quel punto non dipenderebbe più da noi e comunque non sarebbe la stessa cosa”. Come dare torto al tecnico policorese che proverebbe “più gusto” a sudarsi (insieme al suo staff e ai suoi giocatori, o leoni come preferisce chiamarli lui), una promozione sul campo. E allora non rimane che prolungare quel fragoroso, sincero e meritatissimo applauso che già i tifosi del “Perriello” hanno tributato alla squadra, all’allenatore, allo staff tecnico, alla dirigenza. Un viaggio verso quella “D” solamente rimandato, un sogno da andare a predere più in avanti. Magari a bordo di una bella Harley Davidson e come colonna sonora un bel blues “tosto e incazzato” come piace a qualcuno. 

Sezione: Calcio lucano / Data: Mar 16 giugno 2015 alle 13:54 / Fonte: Donato Valvano, La Nuova del Sud.
Autore: Manuel Scalese
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