«Una semplice linguina al burro con alla base, “nascosta”, una salsa mediterranea composta di datterino giallo, acciuga - che adoro - e trito di olive nere. In superficie uova di lompo e mollica tostata, in parte con polvere di peperone crusco. Un’altra versione prevede la polvere di menta e rosmarino. E non può mai mancare una grattugiata di limone». Profuma di mediterraneo, si fa scoprire e assaporare lentamente, come avviene se si va nella terra di provenienza chi lo ha creato: è il piatto esclusivo che prossimamente arriverà in un menù degustazione firmato da Michele Cozzi, 28enne potentino, cresciuto tra profumi e sapori della cucina locale e recentemente approdato in qualità di Jr Sous Chef presso Le Cheval Blanc grazie ad esperienze nazionali ed internazionali di altissimo livello. Parliamo dell’hotel più lussuoso di Parigi, appartenente alla famiglia Louis Vuitton attraverso la multinazionale LVMH Group, dove all’interno convivono ben 7 ristoranti.

Silente e deciso, sempre con il sorriso. Questi gli “ingredienti” tipici dell’essere lucano e, manco a dirlo, entrati con naturalezza dell’arte tra i fornelli del giovane Cozzi. Fortemente ispirato alle radici ma con un pizzico di innovazione. Studi classici sui libri di filosofia e letteratura da cui «ho ereditato - dichiara - la passione per il concetto dell’estetismo che applico nei miei piatti». All’università la passione «è nata come vocazione, studiando in primis tecnologie alimentari». Poi arriva l’Erasmus in Spagna che «mi ha cambiato la vita. Lì ho avuto l’ispirazione sul mondo dell’hôtellerie».

Cresciuto in Toscana, ha proseguito la formazione in una accademia di cucina in Emilia Romagna. La parentesi a Matera, dallo stellato lucano Vitantonio Lombardo, a seguire uno stage presso un 2 Stelle Michelin a Trieste, poi Venezia, fino all’opportunità in Francia con 5 anni di gavetta e l’approdo per un anno dal famoso cuoco Alain Ducasse, maestro che gli ha svelato tanti segreti. «Ho imparato cosa significasse alzarsi ogni mattina alle 7 e andare a dormire dopo mezzanotte, diventando routine. Ho capito la vera abnegazione».

L’obiettivo, fra qualche anno, è diventare uno chef di Palace sempre negli hotel di Parigi per portare la semplicità della cultura lucana, non solo con la materia prima, piuttosto con il “savoir-faire” che ci rende unici nel mondo».

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 28 febbraio 2024 alle 16:07 / Fonte: La Gazzetta Del Mezzogiorno
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
vedi letture
Print