Bocciata. La proposta votata dalle società di Lega Pro è stata respinta al mittente dal Consiglio federale. Niente stop al campionato, niente promozioni a tavolino, niente blocchi di retrocessioni e ripescaggi. Al di là delle conseguenze politiche (Ghirelli molto amareggiato e anche risentito per le richieste di playoff arrivate da qualche suo club direttamente alla Figc: "Tutto ciò non mi soddisfa, non siamo in grado di giocare: lo hanno detto i 60 medici sociali e per i club sarà durissima"), la Figc ha votato perché anche la Serie C provi a tornare in campo per concludere la stagione, sulla scia di Serie A e Serie B. Anche con un percorso accorciato.

Gravina aveva le spalle coperte dopo che ha avuto la facoltà di correggere in corsa il format dei campionati. E così ha trovato un’ipotesi per concludere la stagione sul campo anche per la C. I tempi ovviamente devono essere lunghi, prima vanno riattivate la A e poi la B, quindi materialmente non ci sarebbe il tempo per giocare tutte le ultime giornate e i successivi spareggi. Così il cambio di format consentirebbe di far giocare solo playoff e playout, con una formula rivista e più snella, ma magari con tutte le squadre coinvolte in campo, comprese le tre capolista (Monza, Vicenza e Reggina) e le ultime tre (Gozzano, Rimini, Rieti). In teoria potrebbero essere 46 squadre, ricalcando il vecchio regolamento: le 28 dei playoff più le prime 3 si dovrebbero giocare le 4 promozioni, le ultime 5 dei tre gironi dovrebbero evitare le 9 retrocessioni. Se invece la Figc scriverà un regolamento nuovo (ripetiamo: la facoltà di cambiare il format ora c’è), le squadre coinvolte potrebbero essere di meno. E non è nemmeno da escludere che le tre promozioni e le tre retrocessioni dirette non vadano assegnate così come sono, con mini-playoff (e playout) per pochi. In ogni caso si tratterebbe di un luglio caldissimo, con i valori del campionato che rischiano di essere azzerati e quindi con tante sorprese dietro l’angolo.

 Nel frattempo le società si devono attrezzare per ricominciare gli allenamenti (e qualcuno l’ha già fatto), sapendo che le scadenze dei contratti saranno prolungate per ogni categoria, che per gli stipendi sotto ai 50.000 euro lordi è intervenuto il Governo con la cassa integrazione e che con il passare delle settimane l’impegnativo protocollo che sarà varato per la A potrebbe essere alleggerito (vorrebbe dire che il rischio contagi è calato). Se invece non si riuscirà nemmeno a giocare i playoff (e i playout), allora la Figc sarà costretta a scrivere  i verdetti a tavolino. Il discorso sarebbe allargato a tutte le categorie che non tornano in campo, con un criterio univoco, ma per la C la faccenda si complicherebbe sulla famosa quarta promozione. Perché se le prime tre classificate sarebbero una certezza, per la quarta andrebbe studiato un criterio ad hoc relativo al merito sportivo (escluso a priori il sorteggio). La Lega Pro, regolamento alla mano, aveva indicato la media punti/partite giocate già utilizzata in passato per le griglie dei playoff: un calcolo che avrebbe premiato il Carpi. La Figc però potrebbe studiarne un altro, sempre nell’ambito delle Noif. Quale? Questa potrebbe diventare la domandona dell’estate.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 20 maggio 2020 alle 20:48 / Fonte: gazzetta.it
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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