La Juve Stabia torna in serie C. Fallita l’impresa a Cosenza, troppo tardi cercare o pensare di poter rimettere in piedi una stagione in 90 minuti. Il 3-1 al Merulla non è forse il risultato più giusto per quanto visto sul campo, con l’undici di Cosenza nella metà campo dei calabresi per quasi tutto il secondo tempo, ma impedire una retrocessione che parte da lontano era difficile già alla vigilia, ritrovarsi poi dopo 23 minuti sotto addirittura di due reti ha reso praticamente una scalata senza corde per la squadra di Castellammare. Da gelo il diagonale di Sciaudone dopo 17 minuti, il rigore di Riviere al 23’, per il fallo di Allievi su Carretta tagliava letteralmente le gambe alla Juve Stabia. Alla mezzora, però la rete in mischia di Tonucci avrebbe potuto suonare come il campanello che, solo dieci giorni fa, contro il Chievo, aveva consentito il clamoroso sorpasso ai veneti. Nulla da fare, nella ripresa arriva anche il colpo del ko di Riviere, sul filo del fuorigioco, inutile anche l’arrembaggio finale. Restano le lacrime di Germoni, la delusione di una piazza che, prima del lockdown aveva addirittura assaporato i play-off, non basta l’esperienza del 2014, la Juve Stabia è di nuovo in C un anno dopo i fasti della promozione diretta a suon di record. Da domani sarà tempo di riflessioni, di processi, sarà soprattutto tempo per capire come, e soprattutto se, ripartire. Dal campo alla scrivania, il futuro, depauperato sul campo da Caserta e dai suoi calciatori, ora passa per il duo Langella e Manniello.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 01 agosto 2020 alle 20:33 / Fonte: ilmattino.it
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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