Domani, in pompa magna, si inaugurerà il prato sintetico del Viviani. Come ogni grande evento sarà presenziato dalle maggiori personalità cittadine e dello sport lucano. Sono passati quasi cinque mesi da quando lo stadio cittadino è stato chiuso per lavori che, in realtà sono cominciati a settembre, a stagione calcistica iniziata.
Un restyling che è stato avversato da qualche intoppo di troppo come, ad esempio, la dimensione errata del rettangolo di gioco che, solo grazie alla perspicacia di alcuni è stata riportata a quella originale. Forse proprio questi contrattempi sono stati i primi problemi a minare la serenità di società e calciatori che hanno, da subito, dovuto affrontare notevoli sacrifici per curare gli allenamenti in altri campi... meno tecnologicamente evoluti. Nel mentre, per non farci mancare nulla, sono "passate" cordate più o meno definite, allenatori e qualche calciatore.

Domani, tutto questo sarà dimenticato e, come nelle belle favole italiane, tutti a metterci la faccia per celebrare l'evento. Eppure non c'è molto da festeggiare, l'impiantistica in città è in uno stato penoso, gli altri campi di calcio sono nel degrado. Di progetti di miglioramento presentati in maniera giubilare si sono perse le tracce (campo FIGC, ad esempio). Il Campo Scuola attende i lavori promessi mentre il CUS Potenza Rugby è costretto a peregrinare altrove (Oppido Lucano) per giocare il suo grandissimo campionato. Solo l'intraprendenza di alcuni privati porterà alla città un secondo campo in sintetico, il Principe di Piemonte mentre palestre, campi da tennis, di calcio a 5 e palazzetti sopravvivono, vengono gestiti con sacrifici e, spesso, senza i servizi minimi che un Comune, attento alla salute dei propri cittadini e allo sport, dovrebbe garantire.

Già la gestione. Anche quella del Viviani pare un'avventura -in questo caso appena iniziata- con il Potenza Calcio che ha ottenuto l'uso esclusivo fino a giugno prossimo, tra le proteste di altre società cittadine che avrebbero voluto co-gestire l'impianto. Dal punto di vista imprenditoriale una società non può prescindere da un proprio stadio che potrebbe diventare il fulcro per ulteriori introiti anche in ottica di multifunzionalità, il calcio è cambiato, è azienda e va gestito come tale. Però, anche questo problema domani sarà superato, o ignorato, e se ne riparlerà a giugno 2017 quando dovrebbero iniziare, forse, lavori strutturali più invasivi della posa in opera del sintetico.

Ci apprestiamo a vivere "la festa" anche se la vera inaugurazione, per noi, sarà domenica con un incontro di calcio speciale, tra due città e due tifoserie unite da storica amicizia, Potenza-Vultur Rionero, e con primi attori quei tifosi che, senza fronzoli e passerelle, affolleranno gli spalti del glorioso Viviani, orgogliosi di essere presenti e poter raccontare "io c'ero" gonfiando il petto dove batte da sempre un cuore rossoblu.
Sono loro i veri VIP e solo loro avrebbero il diritto di tagliare il nastro.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 25 novembre 2016 alle 21:03
Autore: Rosario Raffaele Cammarota
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